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Crotone, l'imbarazzo della giunta: «Respingiamo la mozione contro la legge Zan»

L’esecutivo Voce si dissocia e condanna la mozione approvata dal Consiglio sul ddl contro l’omobitransfobia. «Il nostro statuto è ispirato ai principi della Costituzione». Il Pd: «Voto inaccettabile»

Pubblicato il: 04/12/2020 – 13:40
Crotone, l'imbarazzo della giunta: «Respingiamo la mozione contro la legge Zan»

di Gaetano Megna
CROTONE
Giunta comunale e Pd contro il consiglio comunale per l’approvazione della mozione proposta dalla Lega, che si oppone al contenuto del Disegno di legge Zan. L’approvazione è avvenuta nella seduta del Consiglio del 30 novembre scorso con 12 voti a favore, dieci contrari e otto astenuti. In quella seduta il segretario generale ha bloccato l’approvazione della mozione adducendo che mancava il “quorum funzionale”, cioè doveva avere 16 voti a favore (la metà più uno dei votanti). Dopo ore di discussione il consigliere Fabrizio Meo (maggioranza) ha proposto una mozione d’ordine contro l’ipotesi avanzata dal segretario. Secondo Meo la mozione sul ddl Zan, presentata dalla rappresentante della Lega, Luana Cavallo, doveva ritenersi approvata in quanto l’articolo 81 del regolamento del consiglio comunale prevede che nel computo dei votanti non vanno conteggiati gli astenuti. Togliendo gli otto astenuti il “quorum funzionale” si abbassava ad undici voti favorevoli e la mozione “Cavallo” ne aveva conquistati 12. Su questa discussione il consiglio comunale si è impantanato e vista l’ora (era circa mezzanotte) il dibattito è stato aggiornato al 2 dicembre. Nella seduta del 2 dicembre il Consiglio si è espresso sulla mozione d’ordine e non sulla mozione “Cavallo”. I voti favorevoli alla mozione d’ordine sono stati 26 e cinque i contrari. È passata la mozione d’ordine e, quindi, anche la mozione “Cavallo”. Molte le polemiche contro il voto favorevole alla mozione della rappresentante della Lega. Sulla vicenda oggi sono intervenuti la giunta comunale e il Pd.
GRANDE IMBARAZZO DELLA GIUNTA COMUNALE «La giunta comunale tutta – si legge nella nota – respinge con determinazione i contenuti della mozione approvata in merito al d.d.l. Zan». Viene evidenziato che, come da regolamento, i rappresentanti della giunta comunale non hanno potuto esprimere il loro parere nel corso del dibattito sviluppatosi durante i lavori del Consiglio. «Il testo – si legge ancora – non solo non è condivisibile, ma non rispecchia assolutamente il nostro pensiero e nemmeno quello della stragrande maggioranza dei crotonesi». Nella nota della giunta comunale viene sottolineato che Crotone è «una città inclusiva, accogliente e tollerante che, come recita l’articolo 1 dello Statuto comunale “ispira la propria azione al principio di solidarietà operando per affermare i diritti dei cittadini, per il superamento degli squilibri economici, sociali, civili e culturali e per la piena attuazione dei principi di uguaglianza e di pari dignità sociale dei cittadini, dei sessi, e per il completo sviluppo della persona umana”». La giunta comunale, quindi, prende le distanze anche dai nove consiglieri di maggioranza che hanno votato a favore della proposta presentata dalla Lega.
IL PD PARLA DI UN VOTO INACCETABILE «Apprendiamo, con sgomento e preoccupazione per il futuro – si legge nella nota del Pd – che una mozione artatamente dichiarata in difesa della libertà di espressione, in realtà di opposizione alla così detta Legge Zan sulle misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità è stata approvata dal consiglio comunale della nostra città». Nel prosieguo il Pd ricorda che i voti favorevoli sono arrivati soprattutto dai rappresentanti della maggioranza che, tra l’altro, conta anche quattro astenuti incluso il sindaco Vincenzo Voce. «Noi affermiamo con forza – continua il Pd – che questa mozione, che vincola la giunta comunale a trasmetterla al Parlamento, è inaccettabile in quanto calpesta un lungo cammino politico e civile portato avanti dai partiti e dalle associazioni civiche che si sono battute perché l’Italia recepisse completamente ciò che prevedono le normative europee e la stessa Dichiarazione universale dei diritti umani». Ancora il Pd si augura che coloro che hanno votato a favore della proposta non ignorassero l’obiettivo che si intendeva raggiungere con l’approvazione della mozione in quanto, questa circostanza, «sarebbe gravissima». Sulla votazione a favore della mozione da parte di invitato ufficialmente i propri elettori a votare per l’elezione di Voce. Nella seduta del consiglio comunale del 30 novembre scorso si sono verificate tante incongruenze: il voto a favore di una fetta della maggioranza, l’astensione di altri e il voto contrario e l’astensione di rappresentanti del centrodestra. rappresentanti della maggioranza si rompe l’idillio tra il sindaco Voce e il Pd. (redazione@corrierecal.it)

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