COSENZA Il gip del tribunale di Cosenza, Piero Santese, accogliendo la richiesta avanzata dall’avvocato Francesco Chiaia, ha rimesso in libertà Sergio Carino indagato nel procedimento istruito dalla Procura di Cosenza e denominato “Alto tasso”. Dalle indagini eseguite dalla squadra mobile della Questura di Cosenza emerse un giro di estorsioni realizzate a danno di persone residenti nella città di Cosenza, costrette a rivolgersi ai presunti usurai perché impossibilitati a sostenere anche spese ordinarie. Tra i malcapitati, anche una famiglia che si era indebitata per sostenere le cure mediche per la figlia malata.
Già il Tribunale del Riesame di Catanzaro lo scorso giugno in accoglimento del riesame avanzato dall’avvocato Francesco Chiaia aveva revocato il divieto di dimora nei comuni di Cosenza e Rende disposto originariamente dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza sostituendolo con l’obbligo di firma alla pg.
Con il provvedimento odierno, Sergio Carino è rimesso completamente in libertà e indagato a piede libero per le ipotesi di reato previste all’articolo 132 d.lgs. n.385/1993, ossia l’aver esercitato l’attività di concessione di finanziamenti in assenza di autorizzazione della Banca d’Italia e senza essere iscritto negli elenchi di cui agli art.li 111 e 112 dello stesso d.lgs. n.385/1993.
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