CATANZARO Resta in carcere Melania Angelica Serban, ma così come già deciso dal gip del Tribunale di Reggio Calabria (qui la notizia) e poi ribaltato dal giudice delle indagini preliminari di Cosenza competente per territorio, anche il tribunale del Riesame di Catanzaro decide di far cadere per la donna di origini rumene l’accusa di omicidio. Resta in piedi l’ipotesi di reato configurabile nella rapina, invece, che si sarebbe consumata ai danni di Domenico Oriolo, 79 cosentino, il cui corpo dall’aprile del 2017 non è stato più ritrovato. L’ipotesi sostenuta dalla procura della repubblica di Cosenza, è quella che l’anziano signore sia stato attirato in una trappola da Melania Angelina Serban (la quale avrebbe potuto operare anche con l’aiuto di alcuni complici). Qui le ipotesi investigative, in base agli elementi raccolti dagli investigatori della squadra Mobile di Cosenza, sembrerebbero suggerire lo stordimento dell’uomo mediante l’utilizzo di narcotici, la rapina e la fuga della Serban con in mano i soldi e un telefono cellulare di ultima generazione di cui era in possesso la vittima. Per il 79enne lasciato nei boschi di San Fili in balia di se stesso non ci sarebbe stata altra possibilità se non l’appuntamento con la morte. E’ stato uno dei suoi nipoti a riferire che contattato telefonicamente suo nonno ha parlato in modo confuso e a tratti incomprensibile. Mentre due super testimoni riferiscono di aver visto nel giorno in cui Oriolo è scomparso quest’ultimo in compagnia della Serban, riconosciuta da entrambi non appena vista la foto anche a distanza di tre anni. Ipotesi granitiche per l’accusa, non tanto per la difesa che tramite l’avvocato Luca Barillà ha proposto il ricorso al Riesame confutando le ipotesi che riguardano l’innocenza della sua assistita. L’indagine è comunque aperta, già nelle scorse settimane gli investigatori riferirono come fossero al lavoro per cercare di individuare altre complici della donna, convinti che in quegli anni a Cosenza, esistesse una vera e propria banda criminale di donne di origini rumene che truffavano e derubavano anziani signori con la scusa di passare qualche ora in compagnia. Per la procura di Cosenza, l’episodio è strettamente connesso ad un altro terribile omicidio consumatosi sulla spiaggia di Vibo Valentia. Per quel delitto venne condannato in via definitiva l’ex compagno di Melania Angelica Serban. Le circostanze, quasi simili, in cui è avvenuta anche la sparizione di Oriolo hanno fatto ritenere gli inquirenti che in qualche modo, l’agire criminale fosse quasi una tecnica consolidata. Dello stesso avviso non è il tribunale del Riesame, che decide di far cadere l’accusa più importante e grave. (mi.pr.)
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