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Ferrovie in Calabria scrive al Ministero: «Linea ionica, gli slogan non convincono più»

L’associazione si rivolge a Paola De Micheli, all’assessore regionale ai Trasporti e all’amministratore delegato di Rfi: «Perché questi continui ritardi?»

Pubblicato il: 07/12/2020 – 7:22
Ferrovie in Calabria scrive al Ministero: «Linea ionica, gli slogan non convincono più»

CATANZARO Con una lettera inviata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, all’assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria, all’amministratore delegato di Rete ferroviaria Italiana, l’associazione Ferrovie in Calabria, evidenzia le criticità dell’elettrificazione della ferrovia ionica, cronicamente in ritardo.
«Sono trascorsi ormai due anni dalla storica giornata del 20 agosto 2018, durante la quale, presso la stazione ferroviaria di Corigliano – scrive il presidente Roberto galati – in una partecipatissima cerimonia e relativo convegno di presentazione, veniva posato il primo palo tipo “LS” dell’elettrificazione in corso di realizzazione lungo la Ferrovia Ionica tra Sibari e Catanzaro Lido. Un momento, e soprattutto un’importantissima opera, attesi dal territorio per decenni. E’ superfluo ribadire, in questa sede, i benefici legati all’integrale elettrificazione del corridoio ferroviario ionico, che serve anche il Capoluogo di Regione, Catanzaro: basti solo ricordare, uno tra tutti, il ripristino di collegamenti ferroviari a lunga percorrenza di tipo InterCity ed InterCity Notte, in un territorio di fatto totalmente isolato dal resto d’Italia per via ferroviaria, ed anche Frecce, come nel caso del collegamento Frecciargento Sibari-Bolzano che verrebbe prolungato fino a Crotone/Catanzaro Lido in seguito alla messa sotto tensione della tratta ferroviaria a sud di Sibari».
La costante opera di sensibilizzazione ed interlocuzione istituzionale dell’associazione Ferrovie in Calabria nel tempo, «ha portato ad importanti risultati: basti pensare al finanziamento nazionale di oltre 500 milioni di Euro, risalente al 2016, per il generale rinnovo e velocizzazione della Ferrovia Ionica da Sibari a Melito di Porto Salvo, ed i successivi 150 milioni di euro, provenienti dal Fondo di Sviluppo e Coesione della Regione Calabria, stanziati dalla giunta Oliverio proprio per la realizzazione dell’elettrificazione della tratta ferroviaria Ionica tra Sibari e Catanzaro Lido, con prosecuzione verso Lamezia Terme Centrale».
Adesso l’associazione chiede che si faccia luce e si diano risposte certe e chiare ai cittadini calabresi, relativamente alle seguenti problematiche ancora in sospeso. Come la «progettazione e costruzione delle sottostazioni elettriche di alimentazione sulla linea Ionica. Si chiede di conoscerne lo stato di avanzamento, relativamente alle tratte Catanzaro Lido-Sibari e Catanzaro Lido-Lamezia Terme Centrale». Ed ancora «come si pensa di risolvere la criticità all’interno della Galleria di Cutro (tratta Crotone-Catanzaro Lido) che sembrerebbero impedire l’installazione di sostegni e filo di contatto?»
La serie di interrogativi prosegue: «Cosa impedisce l’avvio di lavori già finanziati come quelli di rettifica ed elettrificazione della Catanzaro Lido-Lamezia Terme Centrale? Ad oggi, oltre un upgrade tecnologico, i lavori non sono ancora stati avviati. Come si vuole affrontare il finanziamento per l’elettrificazione della tratta Jonica Catanzaro Lido-Melito di Porto Salvo? Al momento su questa tratta, pur essendo prevista da cronoprogramma di RFI, non risulta alcuno stanziamento di risorse al fine di completare la messa sotto tensione dell’intero corridoio Ionico. Regione Calabria e Governo, hanno intenzione di affrontare questa tematica? Ricordiamo che la somma stimata necessaria alla realizzazione di questa opera, si aggira attorno ai 200 milioni di Euro. Briciole, se paragonate alla potenza di fuoco del Recovery Fund, le cui risorse dovrebbero peraltro essere investite, nel campo delle infrastrutture, proprio per colmare questi gap presenti nel Sud Italia».
«Ricordiamo a tutti gli interlocutori che in gioco ci sono risorse pubbliche della Calabria, e quindi dei calabresi. Dovrebbe essere un obbligo delle istituzioni e degli enti preposti – sottolinea Galati – portare a conoscenza della collettività, lo stato di avanzamento dei lavori, le eventuali criticità, spiegando il perché dei ritardi, ormai evidenti. Ricordiamo anche che la Calabria, regione trattata atavicamente come ultima ruota del carro, attende queste importanti opere, Alta Velocità compresa, da decenni: le lungaggini, gli slogan, gli annunci privi di alcun contenuto, non convincono ormai più nessuno».

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