di Fabio Benincasa
COSENZA Sette gol fatti in 10 partite. Basterebbe questo dato per sottolineare le enormi difficoltà riscontrate dal Cosenza in zona gol. L’atavica assenza di una punta di ruolo, un centravanti o comunque un uomo offensivo in grado di metterla dentro è nota ormai a tutti. Una pedina che manca da quando Riviere e Asencio hanno lasciato la truppa rossoblù per cercare fortuna altrove. Il ds del Cosenza, Stefano Trinchera, ha ingaggiato in estate il rumeno Petre ed Ettore Gliozzi convinto di poter tamponare l’emorragia offensiva della squadra. Ma l’inizio di campionato non è stato dei migliori per i due attaccanti. Petre ha visto pochissimo il campo e se all’inizio qualcuno poteva giustificarne l’assenza per via di una condizione fisica precaria, oggi dopo diverse settimane dall’inizio del torneo è chiaro che la scelta di tenerlo lontano dal campo da parte di Occhiuzzi sia di natura squisitamente tecnica. Discorso diverso per Gliozzi che ha trovato spazio e un gol nelle prime gare di B salvo poi perdere il posto da titolare a favore di un inedito trio d’attacco veloce e dinamico. Baez, Carretta e Bahlouli sono ormai i tre fari del reparto offensivo di Occhiuzzi che ha fatto di necessità virtù, decidendo liberamente di fare a meno di un “nove” puro preferendo un attacco senza punti di riferimento. Sia chiaro, il tecnico di Cetraro non è il solo ad aver adottato questo tipo di soluzione tattica, ma il risultato finale dipende molto se non del tutto dal valore delle punte a disposizione (per informazioni chiedere a Sarri quando a Napoli vinceva grazie ai gol del trio Mertens-Insigne-Callejon).
Sgombriamo il campo da qualsiasi dubbio, non è nostra intenzione criticare la qualità delle punte rossoblù ma né Carretta, né tanto meno Baez e Bahlouli hanno il physique du rôle del centravanti. Il Cosenza non solo segna poco con gli attaccanti (3 gol di Carretta e 1 di Gliozzi) ma segna meno di moltissimi club di B. Questo ovviamente non si spiega solo con l’assenza di un “bomber di categoria”, ma anche con lo scarso cinismo di chi davanti al portiere avversario dovrebbe dribblare di meno e segnare di più. Nel match casalingo contro la Salernitana, perso 1-0 dal Cosenza, i Lupi avrebbero potuto acciuffare il pari se solo Bahlouli ad un passo dall’estremo difensore avversario non avesse sparato in un curva un pallone facile facile. Nella gara di ieri pareggiata 1-1 dai calabresi contro il Vicenza, prima Sacko e poi Carretta hanno optato per inutili finte e dribbling invece di prendere la mira e battere Perina. Errori pagati a caro prezzo e costati la vittoria al Cosenza che a fine stagione, come tutti, nel bilancio complessivo dovrà annotare gli errori da matita blu dei suoi giocatori. Ieri a salvare la squadra da una sconfitta è stato Tiritiello (che di mestiere fa il difensore) bravo a segnare di testa. Come accaduto contro la Spal, nella seconda giornata di campionato, il difensore ha vestito i panni del nueve e messo a segno un gol pesantissimo negli ultimi minuti di gioco risultando determinante per i compagni. Occhiuzzi dovrà lavorare e molto sul reparto offensivo, limitando gli eccessi di egoismo dei suoi attaccanti e pretendendo maggiore concretezza sotto porta. L’unico accorgimento in una squadra che gioca bene e crea occasioni contro qualsiasi avversario. Aspettando il mercato di gennaio. (redazione@corrierecal.it)
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