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Ripartono caccia e pesca, la Regione firma l'ordinanza

In Calabria tornano a essere consentite, secondo precise modalità e limiti, le attività venatoria e di pesca sportiva e dilettantistica. Spirlì: «Cacciatori e pescatori sempre responsabili nei conf…

Pubblicato il: 07/12/2020 – 15:31
Ripartono caccia e pesca, la Regione firma l'ordinanza

CATANZARO Ripartono caccia e pesca. Così è stabilito nella nuova ordinanza (la n.94), firmata oggi dal presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che riguarda le disposizioni successive all’entrata in vigore del decreto legge n.158 e del Dpcm dello scorso 3 dicembre.
LA CACCIA «Ferme restando le misure statali e regionali di contenimento del rischio di diffusione del virus già vigenti», il provvedimento consente – fino a nuove determinazioni e all’adeguamento a un’eventuale nuova classificazione – lo svolgimento dell’attività venatoria «in quanto stato di necessità per consentire l’equilibrio faunistico-venatorio, limitare i danni alle colture, nonché il potenziale pericolo per l’incolumità pubblica».
La caccia sarà permessa con queste modalità: nel comune di residenza; nell’Atc di residenza venatoria; nei distretti di iscrizione per il prelievo degli ungulati anche situati in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione. L’attività venatoria è inoltre «limitata ai soli residenti in Calabria e potrà essere svolta solo in forma individuale e nel rispetto del distanziamento sociale e del divieto di assembramento».
LA PESCA Quanto alla pesca sportiva e dilettantistica, è consentita «nel comune di residenza o nei comuni limitrofi nel caso non sia possibile lo svolgimento nel comune di residenza». Le autorità competenti verificheranno il rispetto delle misure previste dalla nuova ordinanza e potranno applicare sanzioni da 400 a mille euro in caso di violazioni.
SPIRLÌ: «CACCIATORI E PESCATORI SEMPRE RESPONSABILI» «Il rispetto che cacciatori e pescatori hanno sempre dimostrato nei confronti dell’ambiente, unito alla rassicurazione circa il loro comportamento responsabile e rispettoso delle direttive dei governi centrale e regionale, mi hanno spinto – spiega il presidente Spirlì – ad accogliere le richieste pervenutemi negli ultimi giorni da parte dei vari rappresentanti di categoria. In un periodo di grande tensione, dovuto anche all’isolamento forzato, poter svolgere attività all’aria aperta e in pieno contatto con la natura non può che essere salutare».
TASSONE: «PROVVEDIMENTO NON RINVIABILE» «A seguito di quanto ho chiesto pubblicamente, il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì ha emesso un’ordinanza per consentire lo svolgimento dell’attività venatoria rilevando la necessità di conseguire l’equilibrio faunistico-venatorio e di limitare i danni alle colture e riconoscendo il potenziale pericolo per l’incolumità pubblica». Il consigliere regionale Luigi Tassone saluta con soddisfazione l’adozione della misura che proprio ieri aveva invocato e ribadisce che «il provvedimento non era rinviabile».
«Evidentemente – sostiene Tassone – è stato preso atto che esistevano quei rischi che avevo evidenziato e che non era possibile aspettare ancora. L’emergenza cinghiali – aggiunge – è un fenomeno con cui, da tempo, si deve fare i conti e sospendere la caccia, impedendo di fatto la concretizzazione dei Piani di selezione, significava aggravare la proliferazione incontrollata di ungulati. L’attività venatoria – conclude Tassone – può rappresentare un argine alla crescita esponenziale del numero dei cinghiali e può consentire di evitare quei danni che hanno messo in ginocchio alcuni agricoltori e di limitare i pericoli per i cittadini residenti nelle zone più esposte».

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