Cari colleghi,
all’indomani dell’Adunanza del CNSU degli scorsi 3-4-5 Dicembre 2020, l’interrogativo che mi pervade è se il sistema universitario nel suo complesso, Ministero, Atenei, rappresentanze studentesche, stia riuscendo, alla prova dell’epidemia in corso, a dimostrarsi all’altezza dei progetti dei giovani universitari.
I giovani universitari assumono nel contesto odierno, specialmente in un territorio come quello calabrese, un’importanza rilevante per il presente e per il futuro della nostra società.
Investire nell’istruzione, oggi, significa affidarsi alla speranza e alla consapevolezza di un futuro migliore per la nostra Terra. Sono state tante, negli anni, le battaglie condotte da noi studenti: dall’eliminazione della figura dell’idoneo non beneficiario di borsa di studio alla lotta contro l’imbuto formativo, dall’estensione della no tax area al percorso della laurea abilitante per molti corsi di studio.
Una serie di proposte, azioni e contenuti che hanno visto in questo tempo la nostra partecipazione attiva. Mossi dall’ardore di dare voce ad ognuno di noi, abbiamo lavorato alacremente, proponendo mozioni e interrogazioni, interessando parlamentari della Repubblica e dialogando con uffici e organi del Ministero, perché fosse dato ascolto alle tante esigenze della comunità più ricca della nostra società, quella studentesca, ricca di conoscenza, formazione, capacità e competenze.
In questi ultimi mesi, alla prova della pandemia, abbiamo, con forza, richiesto ed ottenuto maggiori finanziamenti per la no tax area ed il diritto allo studio, abbiamo proposto fondi di sostegno alle locazioni per gli studenti fuori sede ed avviato, in ogni sede, un dibattito circa la revisione dei criteri di riparto dei fondi di finanziamento alle università italiane.
Sono consapevole, però, che tutto questo, per quanto rappresenti un grande sforzo in avanti nell’ottica di un’università sempre più accessibile, non sia sufficiente. La sfida è troppo complessa e nessuno può affrontarla da solo: serve un grande patto generazionale!
Per questo motivo, rinnovando a tutti gli studenti e a tutte le rappresentanze la mia piena disponibilità ad essere strumento attraverso cui portare a Roma le istanze degli studenti calabresi, voglio rivolgere un appello ad unire le forze ed andare oltre le appartenenze. Ce lo chiedono i nostri colleghi che si aspettano una rappresentanza non divisa, ma unita nel portare a casa il risultato: dare dignità agli studenti calabresi, troppo spesso bistrattati da un sistema che, guardando l’Italia dall’alto verso il basso, premia gli Atenei del centro-nord a discapito di quelli del sud. È momento di dire basta alle disuguaglianze.
Uniamoci nelle idee, in quelle che ripudiano la concezione dell’università-azienda, che predilige i profitti alla formazione, quelle che guardano allo studente “non come un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere”, quelle di chi crede che un’università aperta, inclusiva, accessibile sia possibile.
Crediamoci, uniamoci per renderlo possibile, lavoriamo per renderlo realizzabile.
*Consigliere Nazionale Studenti Universitari
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