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Tracciamento e dati Covid in provincia di Cosenza «lavoriamo per dare un dato omogeneo»

Il dottor Sisto Milito, responsabile Usca di Cosenza, spiega come opera la task force medica dell’Asp. «Vogliamo informatizzare il sistema di comunicazione dei laboratori privati». Possibile circol…

Pubblicato il: 08/12/2020 – 7:46
Tracciamento e dati Covid in provincia di Cosenza «lavoriamo per dare un dato omogeneo»

COSENZA Il contenimento della pandemia da Coronavirus passa anche da una corretta elaborazione dei dati che vengono raccolti nella fase di indagine epidemiologica e di tracciamento. Non c’è solo il lavoro dei medici in corsia, operatori sanitari sono dislocati su tutto il territorio della provincia di Cosenza per raccogliere quante più informazioni possibili ma nelle ultime settimane il passo indietro dell’Asp di Cosenza nella diffusione del bollettino aggiornato comune per comune ha generato nei cittadini una preoccupazione diffusa. I contagi aumentano e sono una conseguenza di ulteriori strumenti utilizzati per la caccia al virus. Dall’autunno infatti, non si fa più soltanto affidamento sui tamponi molecolari ma anche con i test antigenici (rapidi) che vengono realizzati dalle strutture private. E così, il dottor Sisto Milito responsabile Usca di Cosenza, intervenendo in una diretta Facebook, spiega come mai l’Asp non pubblichi più un bollettino quotidiano come fatto nella prima ondata della pandemia e anche nella seconda fase pandemica. «C’è stato un momento in cui sono stati pubblicati dati molto più puntuali rispetto a quelli di regola chiesti per normativa – spiega Milito -. Avevamo due orari di comunicazione dei dati agli uffici regionali: alle 13.00 e alle 18.00. Per evitare di confondere chi riceveva i dati tramite l’Asp di Cosenza o da altre fonti ufficiali, la regione ha aperto un unico orario dei flussi delle informazioni ed è quello delle 13.00. È chiaro però, che i tamponi vengono processati in continuazione per cui c’è una continua elaborazione di dati. Abbiamo alimentato la fonte della pagina istituzionale con i dati e le varie specifiche che raccoglievamo nel corso della giornata ma i risultati erano disallineati rispetto a quanto invece veniva comunicato dalla regione. Questo chiaramente provocava dei disguidi per cui ci siamo allineati tutti sulla stessa ora in modo tale da avere un risultato omogeneo».
PUBBLICO E PRIVATO Ma nel computo dei nuovi positivi in un solo giorno, le amministrazioni comunali così come i dirigenti medici dei vari distretti territoriali che sono presenti all’interno dell’Asp di Cosenza, devono fare i conti anche con i test rapidi fatti dalle strutture private. Acclarata l’alta percentuale che la positività ad un tampone antigenico corrisponda anche ad un tampone molecolare, per il momento il computo nei nuovi positivi non è automatico. «Si sta cercando di equiparare le due positività con una circolare del ministero della salute, è possibile che l’istituto superiore di sanità si pronunci in questo modo in un tempo relativamente stretto in modo tale da risolvere un problema che in questo momento non c’è solo in provincia di Cosenza, ma in tutta Italia» prosegue il dottor Sisto Milito.  «Al momento deve essere chiara una cosa – prosegue il componente della task force medica dell’Asp di Cosenza -. Gli unici tamponi autorizzati a riconoscere la positività al Covid, così come a sciogliere la quarantena sono i tamponi molecolari». È per questo motivo che nei confronti dei tamponi autorizzati a fare i test antigenici l’Asp ha predisposto dei protocolli che consentono il tracciamento del nuovo positivo quanto dei suoi congiunti. «E’ stata predisposta una circolare specificando che i laboratori privati sono obbligati a comunicare i dati anagrafici di tutti i positivi – aggiunge Milito -. Il dipartimento riceve la comunicazione sulla propria pec. Stiamo lavorando in questi giorni affinché tutto il tutto venga informatizzato. Un conto è ricevere delle griglie diverse, altro avere dei dati omogenei. Tutto passerà attraverso il lavoro che faremo con la centrale operativa territoriale. L’idea è quella di dare ai laboratori delle credenziali in modo tale che possano essere inseriti i nuovi positivi ed avere un’anagrafica puntuale e concreta». Il responsabile delle Usca di Cosenza ha spiegato come la positività al tampone antigenico di fatto comporti esclusivamente un periodo di quarantena e della positività si dà conto anche al comune che emette contestuale ordinanza. «Tendiamo a fare il tampone molecolare una volta trascorsi 10 giorni – prosegue Milito – in modo tale che se l’esito del tampone è negativo il soggetto è subito libero. In ogni caso la positività al tampone antigenico fa scattare il protocollo della positività al tampone molecolare e con questo mi riferisco non solo all’isolamento domiciliare ma anche alle operazioni di contact tracing. Diverso è invece il discorso per quanto riguarda il periodo che determina la fine della quarantena e quindi la completa guarigione. Anche in questo caso l’unica “patente” attraverso la quale tornare alla vita normale sarebbe il risultato di un tampone molecolare, tiene banco nelle comunità la possibilità di poter interrompere il periodo di isolamento trascorsi 21 giorni senza sintomi. «E’ sempre necessaria una visita medica, non solo per la propria salute ma per la salute pubblica – spiega il dottor Sisto Milito -. Ma ci sono dei casi in cui comunque i 21 giorni non bastano e mi riferisco soprattutto alle scuole. Ritornare a scuola senza un tampone è un problema. I dirigenti non acconsentono ad un alunno o docente positivo di tornare liberamente a scuola e lo stesso spesso accade nei luoghi di lavoro. Insomma, lo scioglimento della quarantena al ventunesimo giorno non può essere qualcosa di automatico».
IL «BUON SENSO» PER LE FESTE Poco più di due settimane ci separano alle festività natalizie. I momenti trascorsi in famiglia potrebbero essere strumento di veicolo del virus che potrebbe portare l’intera nazione verso una terza ondata pandemica. «Abbiamo capito che la legge così come i dpcm, le circolari ministeriali e altro vengono dopo – conclude il dottor Sisto Milito -. Come cittadini e medici bisogna avere buon senso, io prima ero chiamato a curare la salute del singolo ed erto molto preoccupato, adesso la mia ansia giornaliera è maggiore quando penso che sono chiamato a tutelare la salute pubblica. Ci può guidare solo il buon senso, il 2021 non cancellerà tutto. Le usanze e mode a cui noi calabresi siamo legati, quest’anno potrebbero voler dire diffusione di un virus in un modo tremendo. Magari in alcuni casi è tutto si risolverà con una infezione asintomatica, ma se il contagio si presenta in forma polmonare non guarda in faccia a nessuno, serve solo buon senso e precauzione che è l’unica cosa che ci più salvare».

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