LA VALLETTA Anche il Dipartimento anti crimini finanziari (Fcid) della polizia maltese indaga sulle attività di Roberto Recordare, un imprenditore calabrese al centro di una inchiesta della Dda di Reggio Calabria che lo ritiene la mente economico-finanziaria di clan di ‘ndrangheta, camorra e mafia siciliana. Lo ha confermato al Times of Malta un portavoce della Fcid.
Per tramite di Recordare, come risulta da numerose intercettazioni pubblicate dal Corriere della Calabria, la criminalità organizzata voleva riciclare 136 miliardi di euro. L’imprenditore, che secondo un’informativa della Dda avrebbe gestito un fondo di 500 miliardi di euro, a Malta risulta proprietario di due società, la Golem Malta Ltd. e la Recordare Holding, entrambe domiciliate presso la sede della RSM Malta, branch maltese del colosso della consulenza finanziaria RSM. Le due società sono registrate come fornitrici di software per entità della pubblica amministrazione in Sicilia.
Il portavoce della polizia ha confermato che l’inchiesta è condotta dall’unità che lotta contro il riciclaggio di denaro, ma non ha fornito ulteriori dettagli.
Il Times of Malta riporta che, parlando con l’International Consortium of Investigative Journalism (Icij), l’imprenditore ha affermato di avere appreso delle inchieste solo dai media italiani ed ha definito l’intera vicenda come «una farsa». Inoltre ha dichiarato all’Icij che «le ipotetiche transazioni bancarie oggetto delle inchieste non hanno nulla a che vedere con la mafia e si riferiscono ai miei servizi di consulenza per terze parti che ho gestito in un contesto internazionale».
Il quotidiano maltese scrive che, secondo le ultime visure pubbliche disponibili, le due società maltesi di Recordare nel 2017 avevano conti presso la Bank of Valletta. Un portavoce della banca maltese ha detto di non poter dare informazioni finanziarie sui propri clienti, ma ha anche aggiunto che l’istituto negli ultimi 18 mesi ha chiuso i conti di molti individui e società che non rispettavano i criteri di rischio della banca.
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