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Stasi bis, in cinque "avvisano" il sindaco. «Corigliano Rossano a due velocità»

Cinque consiglieri di maggioranza richiamano all’attenzione maggiore verso una parte della città, disapprovando la nomina di un assessore rossanese. Uno di questi, però, mette i puntini sulle “i”. …

Pubblicato il: 09/12/2020 – 14:54
Stasi bis, in cinque "avvisano" il sindaco. «Corigliano Rossano a due velocità»

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Corigliano Rossano è un città a «due velocità». Non lo dicono cittadini “qualunque”, ma cinque consiglieri comunali che, uscendo allo scoperto, confermano la teoria del bilancino.
In una nota Antonio Cassano, Piersalvino De Gaetano, Biagio Frasca, Rocco Leonardo Gammetta, Mattia Salimbeni, disapprovano l’indirizzo del sindaco, Flavio Stasi, di nominare in giunta un settimo assessore che ha la sola colpa di essere “rossanese”. Il che andrebbe a sparigliare le carte in giunta, che ad oggi conta tre assessori di origini coriglianesi, tre d’oltre Cino.
Da queste parti, insomma, sembra ancora un peccato capitale quello di puntare sulla meritocrazia e non sulla carta d’identità. In una città in divenire e in costruzione affermazioni del genere potrebbero apparire fuori luogo, soprattutto se pervengono da chi siede in consiglio comunale e dovrebbe – invece – dare l’esempio e non contribuire a scavare sempre di più quel solco che, al contrario, dovrebbe essere colmato con azioni amministrative sagge, oculate e soprattutto tradotte sul campo. Viceversa, si ragiona ancora riparandosi all’ombra del campanile, come se Corigliano Rossano fosse percepita, appunto, a «due velocità», nonostante siano le due aree della città – in modo assolutamente bipartisan – a non intravedere i risultati dell’azione politica di Stasi. Risultati che non solo tardano ad arrivare, ma stanno deludendo equamente e indistintamente.
LA SORTITA I cinque consiglieri comunali coriglianesi avvertono «la necessità di fornire delle spiegazioni che possano offrire un quadro chiaro rispetto alle indiscrezioni trapelate in questi giorni, a proposito di una discussione che ha interessato il sindaco, noi consiglieri comunali ed alcuni assessori. Un normale confronto, richiesto dal sindaco a tutti i gruppi consiliari, che ha riguardato, tra le altre cose, anche la proposta di un settimo assessore. In occasione di tali incontri, tenuti in diverse giornate – specificano – abbiamo espresso delle perplessità circa l’indirizzo proposto dal sindaco, in funzione di un ragionamento più articolato che vede in questo momento prioritario, a nostro avviso, un intervento di efficientamento amministrativo che abbia delle ricadute in alcuni settori assai deficitari, in primis ambiente/manutenzione, in particolare sull’area Corigliano».
Come se, insomma, un assessore riferimento di un’area non agisse per il bene della città nella sua interezza ma solo per una parte, o come se un uomo bastasse a colmare il “gap” di cui parlano i cinque di governo. Ecco il punto. «È riconosciuto, infatti, nella stessa maggioranza consiliare, il consistente gap organizzativo e le profonde differenze che insistono in questi settori, e non solo, tra le due aree della città, facendo apparire una Corigliano-Rossano a “due velocità”».
Cassano, De Gaetano, Frasca, Gammetta e Salimbeni riferiscono anche come non siano mancati «da parte nostra rilievi su altre criticità che richiedono interventi urgenti e sicuramente una maggiore incisività. Si è trattato, dunque, di normale dialettica politica, consumata con modi civili e rispettosi. Avvertiamo forte la responsabilità di governo della città e per questo siamo sempre accorti nell’affrontare le questioni in modo trasparente e nell’interesse dell’intera collettività. Come in questa occasione, animati esclusivamente da spirito costruttivo, senza mai intaccare la correttezza delle informazioni che i cittadini meritano sempre».
L’IMBARAZZO Il sermoncino, da quanto appreso, sta creando un certo imbarazzo – in queste ore – all’interno dell’amministrazione comunale. Nel frattempo, però, Stasi andrà dritto per la sua strada e nominerà Mauro Mitidieri come settimo assessore del suo esecutivo, non cadendo nella tentazione del bilancino, perché le responsabilità dell’azione di governo sono tutte sue. Bisognerà capire solo se quel “solco” rimarrà solo un graffio o si trasformerà in un fossato pieno d’acqua che strariperà. Un’ipotesi, questa, che certamente condurrà al dietrofront di alcuni dei firmatari, i più diplomatici, come può essere Biagio Frasca. Sulla sua pagina Facebook, precisa che il richiamo alle maggiori attenzioni da riversare a Corigliano giungano dalla storia recente dell’ex comune ausonico.
Il gap, le differenze fra le due aree della città, secondo il consigliere comunale di maggioranza, sono «originatesi dai ripetuti commissariamenti che hanno caratterizzato l’ex comune di Corigliano Calabro, di cui uno per infiltrazione mafiosa nei gangli della macchina comunale, ma anche a causa di amministrazioni assai inadeguate, che hanno portato al collasso della rete fognaria, alla scarsissima manutenzione delle reti, alla sciagurata commistione tra “acque bianche” e “acque nere”, allo scarso adeguamento e potenziamento della rete idrica, all’abbandono terrificante del manto stradale, alla cancellazione dei capitoli di bilancio relativi alla cura del verde pubblico». Frasca, dunque, mette i puntini sulle “i”, ma l’imbarazzo per una sortita forse istintiva – che comunque assume le fattezze dell’“avviso” – è evidente. Meritocrazia o “bilancino”, chi la spunterà? (l.latella@corrierecal.it)

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