ROMA L’Aula della Camera ha approvato con 246 voti a favore, 119 contrari e tre astenuti il decreto legge sulla Sanità in Calabria. Il testo passa ora al Senato.
Nell’ambito della conversione del nuovo decreto Calabria, il Governo ha approvato integralmente un ordine del giorno del deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che impegna l’esecutivo «a valutare iniziative per la modifica degli standard ospedalieri vigenti, in modo che per la riqualificazione degli ospedali non-hub della regione sia contemplata la possibilità di aumentare la qualità e complessità dei servizi presenti, in rapporto alle specificità e difficoltà territoriali piuttosto che ai bacini di popolazione». Ne dà notizia, con un comunicato, lo stesso parlamentare del Movimento 5 Stelle. «Si tratta di un passaggio importante – afferma d’Ippolito – anche perché da qui in poi il governo è formalmente impegnato, per via dello stesso ordine del giorno, ad assumere iniziative concrete per la riattivazione, negli ospedali di Lamezia Terme, Crotone, Vibo Valentia, Corigliano-Rossano, Castrovillari, Paola-Cetraro, Polistena, negli ospedali dismessi e in quelli di zona montana o disagiata, delle unità operative essenziali alla tutela della salute in rapporto ai dati epidemiologici di riferimento». «Infine, proprio in virtù dell’approvazione di questo mio ordine del giorno, il governo – dice ancora il deputato M5s – è obbligato a vincolare alla riqualificazione della sanità ospedaliera e territoriale della Calabria, anche per ridurre l’emigrazione sanitaria, una quota adeguata delle risorse europee che, conseguenti alla pandemia da nuovo coronavirus, a decorrere dall’anno 2021 si renderanno disponibili per gli investimenti sanitari. Abbiamo dunque creato le basi concrete per garantire una sanità migliore in tutti i territori calabresi».
OK A ODG SU RIAPERTURA OSPEDALI «Il Parlamento chiede formalmente al governo di adoperarsi per riattivare al più presto, anche e soprattutto in relazione all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, gli ospedali dismessi della Regione Calabria. La Camera dei deputati ha, infatti, approvato un mio ordine del giorno al decreto Calabria, sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari, che impegna l’esecutivo – nell’ambito dell’attuazione dei progetti di edilizia sanitaria, della rete ospedaliera e della rete territoriale, previsti dal provvedimento – a riattivare i presìdi sanitari e ospedalieri, anche delle zone di montagna, della Regione Calabria che siano stati dismessi totalmente o che siano parzialmente utilizzati. Un’iniziativa ormai indispensabile e necessaria per fronteggiare la pandemia da Covid-19 e per mettere, finalmente, a disposizione dei cittadini calabresi nuovi posti letto, soprattutto per le terapie intensive e sub-intensive. Adesso il governo non ha più scuse, agisca in fretta e per il bene della collettività». Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera dei deputati.
«DOPO ANNI ERRORI GOVERNO CONTINUA A SBAGLIARE» «L’emergenza Covid – ha detto ancora – ha svelato la debolezza del sistema sanitario calabrese, ma i cittadini della mia Regione già conoscevano la fragilità di questo comparto, per averla vissuta ogni giorno sulla propria pelle. In queste settimane si è reso più evidente il perimetro delle responsabilità». «Negli anni passati – ha detto – la classe dirigente calabrese ha accumulato gravi ritardi, lo dice uno come me che non ha mai partecipato al governo regionale o nazionale, ma si ascrive quota-parte delle responsabilità. Però da 11 anni la sanità calabrese non è governata dai rappresentati politici regionali, ma dal governo nazionale, e in queste settimane tutti se ne sono resi conto. E i disastri sono sotto gli occhi di tutti. E con questo decreto l’esecutivo continua a sbagliare, avremo altre pagine tragiche per la Calabria. In questi 11 anni di commissariamento il debito della sanità calabrese è aumentato ed è diminuita la qualità dei servizi per i cittadini. Non si è potenziata la rete territoriale, non si sono aiutati i medici di famiglia, e oggi in Calabria ci sono 18 ospedali chiusi. Il governo, in questo decreto, non ha ascoltato la voce dei calabresi, i loro bisogni. In Calabria mancano gli ospedali, ma mancano anche gli operatori sanitari e i medici: i nostri giovani sono costretti ad andare via dalla nostra Regione. Servono assunzioni, e servono a tempo indeterminato. Serve ripianare il debito sanitario, per far ripartire la macchina, per fare nuovi investimenti. Dall’esecutivo niente di tutto questo».
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