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In prima linea contro il Covid ma «senza dispositivi di protezione sufficienti»

L’appello di Rosalbino Cerra, segretario dellaFIMMG Calabria: «Guanti, tute e mascherine ancora insufficienti, così come nella prima ondata». E poi i vaccini antinfluenzali: «È stato un fallimento»

Pubblicato il: 10/12/2020 – 8:19
In prima linea contro il Covid ma «senza dispositivi di protezione sufficienti»

LAMEZIA TERME «Il 22 marzo eravamo nella più totale disperazione mentre chiedevamo più dispositivi di protezione che erano ormai introvabili. Ancora oggi però non abbiamo sufficiente materiale di protezione nonostante gli appelli». È questo l’allarme lanciato da Rosalbino Cerra, segretario dellaFIMMG Calabria, intervenuto questa mattina al Tg3 Calabria.
LE VITTIME Un grido disperato, nato dalla costante situazione emergenziale con la quale i medici, di famiglia e di continuità, sono costretti ad affrontare la pandemia da Covid-19 con mezzi insufficienti, nonostante le conoscenze acquisite durante la prima ondata. Intanto la conta dei morti continua a salire: sono 243 i medici che hanno perso la vita per il coronavirus dall’inizio della pandemia.

DISPOSITIVI INSUFFICIENTI Ancora oggi, dunque, è rimasto irrisolto (almeno in parte) il problema dei dispositivi di sicurezza come mascherine, guanti o tute, difficili da reperire in quantità sufficiente: «Ora si riesce a tamponare l’emergenza ma non sempre è così – dice ancora Rosalbino Cerra – come i camici che dovremmo usare per lavorare. Un po’ come se ad un poliziotto che deve effettuare un’operazione pericolosa non gli venisse fornito il giubbotto antiproiettile. Fa parte del suo lavoro, e riduce al minimo il rischio. Le Aziende sanitarie e la protezione civile dovrebbero disporre di molto più materiale ma non sempre è così». «Ai professionisti – continua ancora Rosalbino Cerra – dovrebbero fornire non solo i dispositivi di sicurezza ma anche una migliore organizzazione. Negli ultimi giorni il sistema sul territorio è migliorato, a partire dalla formazione delle Usca ma non è perfetto. A Cosenza c’è ad esempio un numero di riferimento ma il sistema deve essere oleato ma siamo a dicembre e la pandemia c’è ormai da marzo».
VACCINI Emergenza Covid, ma non solo. Da settimane in Calabria ha fatto discutere l’irreperibilità dei vaccini antinfluenzali, proprio quest’anno che la richiesta dei pazienti è cresciuta notevolmente. «La distribuzione dei vaccini antinfluenzali – conclude Rosalbino Cerra – è stata fallimentare. Eravamo pronti dal primo ottobre noi medici ma purtroppo le ultime dosi sono arrivate solo pochi giorni fa, a dicembre. Ogni giorno riceviamo telefonate dei pazienti ai quali non sappiamo più cosa rispondere».

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