CATANZARO «In Calabria la gestione dei rifiuti si basa sull’eccessivo ricorso ad interventi emergenziali mentre la realizzazione di soluzioni strutturali continua ad accumulare gravi ritardi”. L’eurodeputata Laura Ferrara interviene ancora una volta sulla questione calabrese della gestione dei rifiuti. «Oltre le numerose criticità legate alla gestione dei rifiuti in Calabria, in questi mesi abbiamo assistito ad una escalation di incendi e danneggiamenti, con ogni probabilità di natura dolosa, in diversi impianti della regione. Da sempre il business dei rifiuti ha rappresentato terreno fertile per organizzazioni criminali e lobby deviate ecco perché si rende ancora più urgente un cambiamento di passo che si basi in primo luogo su un iter amministrativo puntuale e trasparente. Urge – afferma Ferrara – superare la gestione emergenziale e recepire le direttive europee in materia».
«Come evidenziato nelle risposte alle mie precedenti interrogazioni su questo argomento, la Commissione europea prevedeva di ricevere entro il 5 luglio 2020 (data di recepimento della direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE), il piano regionale di gestione rifiuti ed il programma di prevenzione rifiuti nella loro versione aggiornata. Tale direttiva stabilisce nuovi obblighi riguardanti, tra l’altro, la prevenzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, obiettivi di riciclaggio più ambiziosi e un obiettivo di riduzione del numero di discariche. Nelle scorse settimane la Regione Calabria, per il tramite dell’Assessore all’Ambiente Sergio De Caprio, annunciava l’approvazione delle nuove linee di indirizzo per l’adeguamento del Piano regionale alle nuove direttive comunitarie. Una notizia che ho accolto con favore anche se ad oggi non è ancora possibile rinvenire il documento ufficiale contenente tali nuove linee guida, né sono note le fasi e le modalità specifiche degli interventi annunciati. Proprio per questo nella mia nuova interrogazione chiedo alla Commissione europea se ha ricevuto il piano regionale di gestione rifiuti ed il programma di prevenzione rifiuti aggiornati in conformità alle ultime normative europee e se i ritardi nell’adozione del nuovo piano di gestione rifiuti rischiano di compromettere l’accesso ai finanziamenti della nuova politica di coesione 2021-2027 considerato che l’esistenza di un valido piano è uno dei prerequisiti affinché gli Stati membri possano attingere ai fondi strutturali per sostenere l’infrastruttura di gestione dei rifiuti” conclude l’europarlamentare.
x
x