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Precari legge 12, i sindacati: «Dalla Regione l'ennesima beffa»

Cgil Cisl e Uil: «Ciò che è stato fin qui fatto, tutto l’iter burocratico durato anni e i risultati che ha portato in termini di costituzione e definizione del bacino di 209 persone, non può andare…

Pubblicato il: 11/12/2020 – 11:12
Precari legge 12, i sindacati: «Dalla Regione l'ennesima beffa»

CATANZARO «Nel tracciare uno spaccato del mondo del lavoro, quello legato ai precari regionali della pubblica amministrazione, a dispetto delle buone intenzioni espresse all’alba della legislatura dall’allora Presidente Santelli, si sono registrati ben pochi passi in avanti. Alcuni si sostanziano per lo più in proroghe, ne più e ne meno di quanto realizzato negli anni passati. C’è poi la grande incompiuta, la cosiddetta L. 12 che raccoglie lavoratori che a vario titolo hanno collaborato con la Regione o con enti subregionali, e che da oltre 5 anni sono inseriti in un percorso che sembrava finalmente giungere al traguardo, ma che ora sembra svanire per strani quanto iingiustificabili movimenti di Palazzo». È quanto si legge in un comunicato diffuso da Cgil Cisl e Uil e le rispettive categorie Nidil, Felsa e Uiltemp. Nelle settimane scorse proprio a tutela di questi lavoratori, i sindacati Cgil Cisl e Uil e le rispettive categorie Nidil, Felsa e Uiltemp, avevano ricercato interlocuzioni con la Giunta Regionale, a partire dal suo Presidente Spirli, oltre che con gli assessori interessati, realizzando assieme ai lavoratori, diverse giornate di presidio durante le Giunte Regionali che avrebbero dovuto deliberare sulle risorse e sull’avvio della manifestazione di interesse e la successiva contrattualizzazione.
«Su questo – scrivono – non possiamo non stigmatizzare il comportamento della Giunta Regionale, che dopo le prime rituali rassicurazioni, si è negata al confronto con le Organizzazioni Sindacali, segnando il minimo storico nelle relazioni istituzionali, cosa che poi ha scatenato la rabbia dei lavoratori che hanno alzato il livello della protesta creando anche disagi alla circolazione. Assistere poi alla fuga dalla porta di servizio del Presidente facente funzioni impaziente forse di scappare dalla cittadella nella affannosa ricerca del “pecoro da annacare”, invece di incontrane i lavoratori, è stato avvilente. Gli accordi erano diversi: 24/48 ore per trovare la migliore soluzione possibile, portarla nella prima seduta utile di giunta onde dare, infine il via libera al Dipartimento Lavoro per pubblicare la manifestazione di interesse per selezionare (ripetiamo selezionare) i possibili beneficiari di un contratto di lavoro a tempo determinato per 24 mesi a 18 ore settimanali. Dunque, non la contrattualizzazione subito ma l’avvio di un percorso amministrativo finalizzato ad una futuribile contrattualizzazione! È invece nulla. Anche l’asserita soluzione amministrativa alternativa che doveva essere partorita dalla riunione di giunta del 09 dicembre u.s….non è stata neanche discussa».
«È evidente – si  legge ancora – che far emergere le contraddizioni politiche sorte in seno alla Giunta, affannosamente alla ricerca del cavillo burocratico dietro cui nascondersi per evitare di perdere la faccia, non è cosa ben gradita. Ci chiediamo a questo punto su chi o che cosa dovrebbe deliberare il convocando Consiglio regionale. La stabilizzazione dei Lavoratori della l. 12? No. Semplicemente perché non può. A cosa assisteremo? Lo diciamo noi a chiare lettere: all’ennesima beffa! E dobbiamo rilevare che nemmeno quanto scritto nei comunicati ufficiali si sia ancora realizzato: attendiamo, infatti, che la Giunta adotti gli atti propedeutici che dovranno porre il consiglio in condizione di approvare gli appostamenti nel bilancio previsionale. Ma anche sulla procedura e sulla sua fattibilità, sorgono non pochi dubbi. Ciò che è stato fin qui fatto, tutto l’iter burocratico durato anni e i risultati che ha portato in termini di costituzione e definizione del bacino di 209 persone, non può andare disperso, e su questo vigileremo affinché sia garantita loro una reale prospettiva lavorativa». «Quello che deve essere chiaro è che Cgil, Cisl, Uil, Nidil, Felsa e Uiltemp non lasceranno nulla di intentato, avanzando pubblicamente, sin d’ora, nuove richieste di audizione presso la Giunta e presso la Conferenza dei Capigruppo, senza escludere nuovi momenti di mobilitazione unitaria insieme ed al fianco dei lavoratori».

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