CATANZARO «In un momento così difficile e complicato, certo non ci voleva. Non ci voleva per Lamezia. Povera città, proprio adesso che dopo due anni di buio si ricominciava a vedere la luce. Povera città, povera città, povera città. Così come un mantra ipnotico è iniziato il nuovo racconto, quello sulla vicenda dei brogli elettorali. Un racconto in cui c’è sempre una responsabilità annidata altrove rispetto a noi, a volte è l’Asp, a volte i giudici, a volte è Catanzaro, a volte i presidenti di seggio». Lo afferma in una nota Annita Vitale, segreteria provinciale del Pd di Catanzaro. «Non ho ascoltato in questi anni – prosegue – un solo racconto in cui ci si chiedesse come mai a Lamezia viviamo un clima di costante angoscia in cui pare che i poteri dello Stato stiano in guerra fredda tra loro. In cui i cittadini devono impropriamente scegliere da che parte stare, se da qui o da lì, dove c’è una parte per la città e l’altra contro la città. Come mai Lamezia è isolata in un clima gelido e senza respiro? Chi ci ha messo in queste condizioni, cosa è accaduto e cosa sta accadendo? Di certo davvero non c’è da gioire per l’ennesimo commissariamento ma c’è da porsi obbligatoriamente delle domande per riuscire a capire ed a crescere come comunità, credo che Lamezia lo meriti. Il problema delle quattro sezioni in cui è stato annullato il voto deve farci definitamente riflettere su quale sia l’ambiente e il terreno culturale all’interno del quale ogni volta matura il voto nella nostra città. Questo è uno degli snodi oggi fondamentali: ristabilire il perduto clima di trasparenza e legalità in città. Forse è arrivato il tempo di guardare in faccia questa classe dirigente, quella che ha tentato di governare la città negli ultimi anni e che, possiamo dirlo serenamente, ha costantemente fallito, per un motivo o per un altro, per responsabilità dirette o indirette».
«È nostro dovere come cittadini – conclude Annita Vitale – guardare in faccia i problemi, individuare i responsabili e la prossima volta fare scelte nette, mature e consapevoli, rifuggendo il mantra natalizio 2020 che vuol farci credere che siamo tutti più sereni, cullati nella storia del tutti contro Lamezia».
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