È stata pubblicata la classifica annuale del Sole 24 ore sulla qualità della vita nelle 107 province italiane. Quest’anno l’indagine fotografa anche il diverso impatto della pandemia sui territori e inserisce tra i 90 indicatori di riferimento «l’indice dei casi Covid rilevati ogni mille abitanti», l’unico indice che è stato valutato doppio rispetto agli altri a riprova che la diffusione dei contagi ha esercitato una pressione differente sulla vita quotidiana delle persone. Le altre categorie sono rimaste le stesse: ricchezza e consumi, demografia e salute, affari e lavoro, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.
Ad essere penalizzato – scrive il Sole 24 ore – è soprattutto il Nord, a causa della maggiore diffusione del virus in rapporto alla popolazione. Le province lombarde hanno segno negativo, in peggioramento rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio (23 ª, +23) e Mantova (47ª, +1). Colpita anche Milano (vincitrice sia nel 2018 sia nel 2019) – che esce dalla top ten (12ª) e perde 11 posizioni, dove pesa il crollo del Pil pro capite. Così come sono state penalizzate, sempre a causa del virus, anche le località turistiche, come Venezia (33ª, in calo di 24 posizioni), Roma (32ª, -14), Firenze (27ª, -12) e Napoli (92ª, -11). E della mancanza di turisti risentono anche le località di mare: peggiorano le province di Puglia e Sardegna (fatta eccezione per Cagliari e Foggia), Rimini (36ª, perde 19 posizioni rispetto allo scorso anno), Salerno, Siracusa e Ragusa. Fa eccezione la Liguria con Genova al 19esimo posto. A vincere la speciale classifica è, quest’anno, Bologna che guadagna 13 posizioni. Seguita da Bolzano, Trento, Verona e Trieste. A chiudere la classifica, invece, la provincia di Crotone.
Dall’indagine emerge che la crisi ha colpito le città che occupano la parte più alta della classifica ma senza riuscire a trascinarle sul fondo. Il Sud resta fermo nella parte bassa della classifica, con le aree metropolitane del Mezzogiorno che guadagnano posizioni nel settore Demografia e salute, proprio perché il virus ha registrato più vittime altrove, ma restano nella parte bassa della classifica per quanto riguarda gli altri indicatori. Per le cinque province calabresi non va troppo bene. Su 107 posizioni, Crotone è risultata essere la peggiore città d’Italia per qualità della vita, preceduta da Caltanissetta, Siracusa, Vibo Valentia (104 ª), Enna e Catanzaro (102 ª). Reggio Calabria si trova anche nella parte bassa della classifica, al 95esimo posto. La provincia calabrese dove si vive meglio è risultata invece Cosenza all’86esima posizione.
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