Mentre La Lega si preoccupa di fissare la data delle elezioni regionali il più presto possibile sperando di “capitalizzare” il consenso, c’è chi, invece, pensa concretamente alla Calabria e decide di aprire una pagina nuova e importante per il territorio immettendo sulla scena politica la proposta di un’area laica, riformista e socialista.
La notizia diffusa nei giorni scorsi dai quotidiani dà conto di un incontro tenutosi a Catanzaro nel quale è stato deciso, con l’accordo del segretario Luigi Incarnato, il rilancio del PSI sulla scena politica della Calabria. La proposta è dell’associazione “Ripartiamo Insieme” e del PSI e contiene riferimenti grazie ai quali sarà possibile distinguersi nel confronto politico con le destre e con le forze demagogiche che proliferano nel Paese e sono presenti anche in Calabria. L’iniziativa prevede una piattaforma con il compito di rivitalizzare il dibattito politico, arricchire il programma di centrosinistra e incidere sul cambiamento della società sia secondo il pensiero socialista, sia tenendo conto del metodo riformista.
Su queste basi e con questi obiettivi si vuole avviare un confronto con la società civile, con le forze progressiste e con quelle riformiste e ambientaliste per valutare insieme gli spazi possibili per una convergenza dell’azione politica.
Ritorna, dunque, al servizio dei calabresi un partito che ha scritto pagine indelebili di storia regionale e nazionale annoverando tra i suoi personaggi di enorme spessore. Basta pensare a Fausto Gullo, ricordato come “il ministro del contadini”; a Giacomo Mancini, storico esponente del PSI calabrese e nazionale, più volte ministro e sindaco di Cosenza, sua città natale; a Pietro Mancini, padre di Giacomo, e uno tra i fondatori del socialismo meridionale, ministro della Sanità, senatore di diritto e presidente emerito della Corte Costituzionale; per finire a Mario Casalinuovo, primo deputato socialista catanzarese, sottosegretario ai Lavori Pubblici e poi Ministro dei Trasporti nel quinto governo Fanfani, giornalista pubblicista che diresse per anni “Calabria Giudiziaria” fondata nel 1919 dal padre e fece anche parte della Giunta esecutiva nazionale della Federazione della Stampa che lo elesse nel Congresso di Rimini al quale partecipava in rappresentanza della Calabria che, per la prima volta, partecipava al Congresso della Fnsi; e, ancora, a Francesco Principe, detto Cecchino, più volte sottosegretario di Stato e presidente della Regione Calabria; e al figlio di questi, Sandro, che fu sottosegretario di Stato e sindaco di Rende; per chiudere con Rosario Olivo che fu prima presidente della Regione, poi deputato al Parlamento nazionale e, infine, sindaco di Catanzaro.
Ma quando si parla di Calabria, considerata tra le regioni più socialiste della storia politica nazionale, non può non essere citato Saverio Zavettieri, uomo dalla lunga militanza socialista, leader della Cgil in Calabria; tre volte parlamentare e poi assessore regionale. Zavettieri e Principe oltre alla fede politica, hanno avuto in comune una triste esperienza, in quanto entrambi sono fortunatamente scampati ad attentati politico-mafiosi.
Dunque il mondo socialista calabrese torna a riaprire il dibattito politico con temi importanti e nuovi, voluti dall’Associazione “Ripartiamo insieme” che, con la lungimiranza del suo presidente Pino Franzè, incoraggiata e sostenuta dal segretario regionale del PSI, Luigi Incarnato, si prefigge di aprire una pagina inedita nel panorama politico calabrese: «uno spazio che si rivolge al mondo civico, alle associazioni e alle formazioni di area socialista e riformista». Al centro della scena sarà il ruolo e la funzione dell’area centrale della Calabria sulla quale si vuole intervenire in modo strutturale nel quadro delle linee guida della Comunità Europea e, in particolare, attingendo dal programma di spesa del “Recovery fund”, lo strumento individuato dalla Commissione europea per rilanciare le economie dei paesi membri a seguito della crisi causata dall’epidemia da coronavirus.
*giornalista
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