ROMA Il 2020 e l’Italia della pandemia nella classifica de Il Sole 24Ore, la 31esima indagine sul benessere nei territori che analizza 90 indicatori, per la maggior parte (circa 60) aggiornati al 2020 in base agli ultimi dati disponibili e racconta anche come la pandemia da coronavirus abbia impattato in modo differente sui territori. C’è la provincia di Bologna in cima alla classifica nell’anno della pandemia, mentre la Lombardia perde diverse posizioni. La Calabria è in coda alla classifica e si ‘salva’ solo Cosenza all’86° posto su 107, che recupera 10 posizioni. Fanalino di coda Crotone all’ultimo posto tra le province italiane per qualità della vita (107^), ma non va meglio a Vibo Valentia alla posizione 104 e a Catanzaro alla posizione 102. Reggio Calabria è 95^. L’indagine ha tentato di misurare la qualità della vita nell’anno della pandemia inserendo tra i parametri l’indice dei casi Covid rilevati ogni mille abitanti, l’unico indice che è stato pesato maggiormente (in pratica, se ogni parametro vale 1/90°, i punti di questa classifica valgono doppio sulla media totale). Le aree tematiche di analisi, tuttavia, rimangono invariate: Ricchezza e consumi; Demografia e salute; Affari e lavoro; Ambiente e servizi; Giustizia e sicurezza; Cultura e tempo libero. Penalizzate molto le città e i territori ad alta densità turistica e la crisi sanitaria ha penalizzato Venezia (33ª, in calo di 24 posizioni), Roma (32ª, -14), Firenze (27ª, -12) e anche Napoli (92ª, -11). Il calo turistico ha colpito però anche le località di mare: peggiorano le province di Puglia e Sardegna (fatta eccezione per Cagliari e Foggia), Rimini (36ª, perde 19 posizioni rispetto allo scorso anno), Salerno, Siracusa e Ragusa. In controtendenza solo la Liguria, tutta in miglioramento, dove addirittura Genova (19ª) celebra la riapertura dopo il crollo del ponte Morandi recuperando 26 posizioni. Resistono, invece, le province dell’arco alpino (a partire da Bolzano e Trento che sono al 2° e 3° posto), ma gli effetti della seconda ondata di contagi, partita a ottobre 2020, e le restrizioni alla stagione invernale non sono ancora misurabili.
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