CATANZARO «La Fp Cgil Area Vasta, da sempre vicina alla tutela dei lavoratori Lsu Lpu, del settore privato e della Pubblica Amministrazione, ritiene che nella Giustizia debbano considerarsi precari solo i tirocinanti». Ad affermarlo sono Salvatore Scicchitano per la segreteria e Sergio Rotella, coordinamento Giustizia Area Vasta di Catanzaro, Crotone e Vibo, che denunciano le condizioni lavorative dei precari della Giustizia negli ultimi 10 anni.
«I tirocinanti della Giustizia – continua la nota – sono esattamente quei bacini nazionali e regionali che hanno svolto dal lontano 2010 in poi prestazioni lavorative presso gli uffici giudiziari, dando un enorme contributo, con attaccamento al dovere, con una formazione più che adeguata e di alto livello. Tuttavia, questi lavoratori, provenienti dalla mobilità in deroga, hanno fortemente contribuito in tutti gli uffici giudiziari ed enti assimilati, percependo una retribuzione di soli 400 euro mensili, che li definisce in modo inequivocabile come lavoratori sottopagati».
«Per quanto riguarda le altre figure che svolgono delle prestazioni da professionisti, come i Got (giudici onorari) e i giudici ausiliari, sono dei professionisti che esercitano ruoli importanti, decisivi e determinanti in varie cause giudiziarie. Inoltre, gli stessi, per le prestazioni saltuarie settimanali percepiscono una retribuzione annuale netta di circa 20mila euro. Per tutti questi motivi, la Fp Cgil ritiene precari solo i tirocinanti, che da qui a breve, dopo dieci anni di lotte e vertenze, avranno dei “veri contratti” a tempo determinato, attraverso un concorso a titoli e colloqui», continuano Scicchitano e Rotella.
«In riferimento ai Got e Giudici ausiliari sono stati predisposti due concorsi per 400 direttori e 2600 cancellieri, che riconoscono alle due categorie dei punteggi tali da poter superare facilmente le prove. Inoltre, i sindacalisti nei prossimi giorni, a seguito di numerose segnalazioni dei lavoratori giudiziari che da anni aspettano la riqualificazione all’area successiva, si confronteranno con i vertici centrali del Coordinamento nazionale Giustizia», concludono Scicchitano e Rotella.
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