CATANZARO «Serve un’ operazione – verità su tanti dossier della sanità pubblica e privata, non c’è dubbio. Ma serve anche la tempestiva individuazione delle responsabilità di chi, pur non essendoci ragioni oggettive, ritarda l’adempimento dell’erogazione delle somme (nell’ordine di milioni di euro cui si sommano interessi e costi collaterali) dovute a strutture che, regolarmente e sulla base di precisi obblighi contrattuali, prestano servizi socio-sanitari senza cui il diritto alla salute dei calabresi sarebbe del tutto vanificato». Lo dice il consigliere regionale Francesco Pitaro in riferimento «alle criticità finanziarie della ‘Fondazione Betania Onlus’ (che in oltre settanta anni di storia è diventata il punto di riferimento più longevo nel sistema sanitario e socio-sanitario della Calabria ed assicura servizi alle persone con disabilità, ad anziani non autosufficienti o a rischio di non autosufficienza e a persone che necessitano di percorsi riabilitativi) dovute ai forti ritardi nel pagamento delle rette che l’Asp di Catanzaro e la Regione non hanno liquidato». Aggiunge Pitaro: «Bisogna sapere perché dal momento in cui scatta l’obbligo del pagamento delle rette per le istituzioni pubbliche (in primis Asp e Regione), le strutture che ne hanno diritto debbono attendere oltre un anno. Oggi ci sono le persone giuste – a incominciare dal Commissario alla Sanità – e vi è la necessaria attenzione dell’opinione pubblica, sia per controllare che le prestazioni siano efficienti che per diradare sospetti e opacità nei meccanismi burocratici che provocano danni – come si ravvisa in Calabria per tante situazioni e svariati soggetti – non solo agli erogatori dei servizi, ma anche ai dipendenti ed ai fornitori». Ancora Pitaro: «L’altro aspetto significativo della denuncia del Consiglio di amministrazione di ‘Fondazione Betania’ tocca la mancata stipula delle convenzioni per i servizi socio-assistenziali da parte dei Comuni che implica la paralisi del sistema assistenziale con un ritardo di ben 12 mesi nell’erogazione delle rette finora pagate dalla Regione. Su questo punto con l’Assessore regionale al Welfare, nel corso di un incontro da me promosso, si è convenuto che avrebbe proceduto al commissariamento dei Comuni inadempienti. Se non ha già provveduto credo stia per farlo, ma non bisogna perdere altro tempo».
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