CATANZARO «Il 14 febbraio 2021, ad un anno dal voto, la Calabria torna alle urne. La morte della presidente Santelli e la convocazione affrettata delle prossime elezioni regionali si inseriscono nell’eccezionalità della condizione pandemica mondiale. Una situazione senza precedenti, tale da richiedere l’attuazione di misure straordinarie per la tutela di diritti fondamentali: l’esercizio democratico del voto e la salvaguardia della salute». Così si legge in una nota del Think Tank Collettivo Peppe Valarioti, che lancia un appello (e una petizione) affinché venga garantito il diritto di voto ai fuorisede calabresi. «Se la norma da sempre ha visto costretti i calabresi fuorisede al ritorno al proprio comune di residenza per votare – tuttalpiù usufruendo delle riduzioni sui biglietti di treni e aerei – l’emergenza sanitaria rappresenta l’ostacolo definitivo a quello stesso diritto, e impone di adottare disposizioni eccezionali. Ad agire sono le paure legate al Covid, il rischio concreto di essere veicolo del virus, viaggiando verso casa e contagiando poi amici e familiari. Le responsabilità alle quali siamo stati tutti richiamati richiedono, infatti, di evitare il flusso di persone sui mezzi di trasporto e in un arco di tempo ristretto: una lucida follia, ancor di più, per una regione tristemente nota per le deficienze del suo sistema sanitario. Uno stato di fatto limitante, così come dimostrato dall’ormai cronica bassa affluenza e dall’assenza di un’intera generazione dalla partecipazione democratica. È in questo contesto che la pandemia attualmente in corso e le restrizioni necessarie alla tutela della salute pubblica costituiscono per molti un impedimento insormontabile al diritto di partecipare, di esprimersi, di scegliere».
Per questi motivi, il Collettivo Valarioti «ritiene urgente sollevare questo problema e lancia il presente appello per chiedere di garantire attraverso misure appropriate il diritto di voto a chi vive fuori regione. Questo è il momento giusto per implementare, una volta per tutte, il voto via posta. Un sistema già rodato dai cittadini italiani all’estero, che da anni possono esprimere senza problemi il loro suffragio andando a imbucare semplicemente una lettera. Le elezioni regionali in Calabria si potrebbero trasformare in questo modo in un esperimento di democrazia garantita da replicare poi, e su più larga scala, alla tornata di amministrative della primavera prossima, che vedrà coinvolte, tra le altre, metropoli come Roma, Milano, Napoli, Torino. Nel pieno delle difficoltà risiede l’occasione favorevole: trasformare una crisi in un’opportunità. Stavolta abbiamo la possibilità di farlo».
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