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Intimidazioni ed estorsioni a Lamezia, nove condanne in Appello

Le accuse vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, intimidazioni e spaccio nel Comune di Lamezia Terme. L’operazione Filo Rosso aveva portato, il 28 giugno 2017, all’arre…

Pubblicato il: 15/12/2020 – 17:52
Intimidazioni ed estorsioni a Lamezia, nove condanne in Appello

CATANZARO La Corte d’Appello di Catanzaro – Anna Maria Saullo presidente, Maria Rosaria di Girolamo e Giuseppe Perri a latere – ha comminato nove condanne e un’assoluzione nei confronti degli imputati implicati nel processo contro i nuovi adepti della cosca Giampà denominato “Filo Rosso”. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, intimidazioni e spaccio nel Comune di Lamezia Terme. Assolto Roberto Castaldo, difeso dagli avvocati Antonio Larussa e Antonio Lomonaco, (un anno e 8 mesi in primo grado).
Rideterminata la pena in 16 anni, 2 mesi e 20 giorni per Gianluca Giovanni Notarianni, difeso da Francesco Gambardella e Gregorio Viscomi (16 anni e 6 mesi in primo grado); per Saverio Giampà, 11 anni e 8 mesi (12 anni in primo grado), difeso da Lucio Canzoniere; per Luigi Leone in 8 anni, sette mesi e 10 giorni (9 anni in primo grado), difeso da Antonio Larussa; per Giuseppe Cappello, 8 anni, 7 mesi e 10 giorni (9 anni in primo grado), difeso da Pasquale Naccarato; Michele Bentornato, 4 anni, 5 mesi e 10 giorni, assolto dall’associazione mafiosa (8 anni e 4 mesi in primo grado), difeso da Antonio Larussa; Michael Mercuri, un anno e 4 mesi (un anno e 6 mesi in primo grado), difeso da Antonio Larussa; Alberto Giampà, 4 anni, 5 mesi e 10 giorni (5 anni e 4 mesi in primo grado), difeso da Gianluca Careri.
Nel resto viene confermata la sentenza di primo grado: 3 anni e 4 mesi per Fabio Vescio, difeso da Sergio Vescio; 10 anni e 8 mesi a Pasquale Notarianni, difeso da Antonio Larussa e Leopoldo Marchese. La Corte condanna Gianluca Notarianni, Saverio Giampà, Pasquale Notarianni, Luigi Leone, Giuseppe Cappello, Michele Bentornato, Fabio Vescio e Alberto Giampà a risarcire le le spese sostenute dalle parti civili, rappresentate dall’Associazione lametina antiracket, rappresentata dall’avvocato Carlo Carere, e dal Comune di Lamezia Terme, rappresentato da Caterina Restuccia.
L’operazione Filo Rosso aveva portato, il 28 giugno 2017 all’arresto di nove persone ritenute appartenenti alla cosca Giampà di Lamezia. In particolare, Gianluca Giovanni Notarianni e Pasquale Notarianni (che si trovavano ai domiciliari), coadiuvati da Saverio Giampà (uscito dal carcere per fine pena nell’ottobre 2016) avrebbero ripreso l’attività criminale della cosca vessando e intimidendo gli imprenditori lametini. Piccoli esercizi commerciali e grosse aziende erano divenuto oggetto di richieste di estorsive che andavano dalle richieste di denaro a quelle di pretendere merce gratis o alla pretesa di mangiare senza pagare nei locali. (ale. tru.)

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