CATANZARO «Al comando dei vigili del fuoco del capoluogo di Regione manca l’acqua potabile e per l’igiene personale». A denunciarlo è l’Usb del coordinamento provinciale, che in una nota descrive la difficoltà di portare avanti gli ordinari turni di lavoro per il personale, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria.
Disagi che si riscontrano anche, e in modo molto forte, alla base operativa di Sellia, comando che copre il territorio che va da Catanzaro Lido a Steccato di Cutro, e che comprende inoltre tutti i paesi dell’entroterra (Sersale, Petronà, Soveria, Zagarise, Simeri Crichi). «Per ogni vigile del fuoco che fa un turno da dodici ore – spiega l’Usb – è prevista una quantità di acqua compresa tra 2,5 e 10 litri. Quello che accade quotidianamente, però, è che ogni lavoratore viene “ invitato” a lasciare scoperta la sede per andare a rifornire i bidoni lungo la statale 106». Secondo la denuncia del sindacato, dunque, la grave carenza idrica, che si sta verificando nelle sedi del catanzarese, rischia di compromettere seriamente la macchina dei soccorsi. In un territorio così vasto, infatti, sono migliaia i cittadini che vengono privati dal presidio dei vigili del fuoco. Sono questi i motivi che inducono l’Usb a chiedere un incontro all’amministrazione comunale di Sellia, con l’obiettivo di mettere fine agli «abusi e alle vessazioni che colpiscono da tempo gli operatori del soccorso che lavorano in tutta la provincia».
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