LAMEZIA TERME «Si badi bene, in altre 48 sezioni sono stati prospettati dei vizi». Rosario Piccioni, In consiglio comunale a Lamezia Terme siede all’opposizione. Ospite del talk show “20.20”, condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro, andato in onda ieri sera su L’Altro Corriere Tv, va dritto al punto.
Sul tavolo della discussione, il nuovo commissariamento del comune di Lamezia per quei «vizi» riscontrati dal Tar, in 4 sezioni su 78, durante le ultime elezioni amministrative.
«Non credo – aggiunge – si possa prospettare un ricorso al Consiglio di Stato, perché il Tribunale amministrativo regionale ha accertato l’irregolarità viziante nelle quattro sezioni, ma ricordiamo che nei ricorsi presentati erano stati prospettati dei vizi in ben 48 sezioni. Il Consiglio di Stato, quindi, potrebbe aggravare il quadro qualora i ricorrenti si costituissero».
Se la sentenza del Tar interviene sotto il profilo amministrativo, sottolineano in studi, e la Procura approfondirà il lavoro. «Sono stato l’unico consigliere comunale – risponde Piccioni – a costituirsi in giudizio per via di un ragionamento che dovrebbero fare tutti: in materia elettorale, e le elezioni sono il momento più alto della democrazia, lo dice la giustizia amministrativa, il dato che conta di più è la correttezza del voto popolare. Nel costituirmi, ho chiesto al Tar di esprimersi, all’esito dell’istruttoria, se volontà e genuinità fossero state lese».
«CASI INQUIETANTI» Quando ho iniziato a leggere i verbali delle verifiche effettuate – continua il consigliere comunale di opposizione – dalla Procura sono emersi casi inquietanti. Casi clamorosi, come quelli constatati nelle quattro sezioni, episodi forse mai verificatisi in Italia. In due sezioni sono state consegnate dalla Prefettura circa 700 schede per i votanti: una ne ha consegnate 111 in più, l’altra 167. Tutto questo apre a dei grandi interrogativi».
Piccioni cita, a mo’ di esempio, la sezione 78 con sede all’ospedale, «dove è stato appurato che di tre schede timbrate non vi è più traccia, il fenomeno cosiddetto della scheda “ballerina”. Ho piena fiducia nelle attività della magistratura, anche se non sarà facile ad un anno di distanza dalle elezioni. Questo fenomeno può essersi diffuso in altre sezioni».
«EPISODI IN AMBIENTI DI CENTRODESTRA» Proseguendo nella lettura delle risultanze delle operazioni di verifica, «vi assicuro – sottolinea ancora Rosario Piccioni – che anche nelle 44 sezioni oggetto di ricorso, sono state riscontrate numerose irregolarità, abrasioni, cancellature, uso del bianchetto, numeri inseriti davanti a quello principale, per questo o quel candidato. Un fenomeno preoccupante. Questi episodi si sono verificati in ambienti di centrodestra, e lo dicono i verbali della Prefettura. Non sto dicendo che quelle persone abbiano commesso dei reati, ma in una città come Lamezia, con alle spalle altri commissariamenti per infiltrazioni mafiose, pensare che qualcuno abbia potuto inquinare il voto popolare è sconvolgente».
«GRIDO D’ALLARME RIMASTO INASCOLTATO» «Il grido d’allarme e la chiamata alle armi alla società civile che ho provato a sollevare, dopo l’ultimo commissariamento per mafia, purtroppo, non c’è stato – aggiunge Piccioni – non ha sortito gli effetti sperati ed è caduto nel vuoto». E che Lamezia Terme sia «recidiva è un dato di fatto».
«Mentre all’indomani del primo scioglimento negli anni 90 – rammenta il consigliere comunale di minoranza – c’è stata una levata popolare che ha fatto rinascere la città con le amministrazioni di Doris Lo Moro e poi, dopo il secondo scioglimento, una nuova levata sfociata con l’elezione di Gianni Speranza, dopo il terzo scioglimento, questa reazione non si è notata».
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