COSENZA Esperienza e passione sono alla base di “Maltonauta”, la beer firm calabrese che «fa del territorio la sua mappa e del mare il mezzo a cui affidare i suoi messaggi in bottiglia». Il volto dell’esperienza è quello di Giuseppe Salvatore Grosso Ciponte (homebrewer, degustatore e relatore di birre); quello della passione per il mondo craft, di Marco Longo.
La loro storia sarà protagonista dell’episodio di “Ti racconto un’impresa”, il format che mette al centro le eccellenze calabresi, in onda questo giovedì alle ore 21.20 sul canale 211 del digitale terrestre e in streaming su L’altro Corriere Tv.
A raccontarci le origini del progetto è proprio Giuseppe Salvatore Grosso Ciponte: «Nel 2017 ho avuto l’intuizione di creare birre che potessero rappresentare una visione innovativa. Ho iniziato col vino. come sommelier, quindi questo percorso ha molto a che fare con l’analisi sensoriale che sta alla base di quella pratica». Dopo un semplice corso, Giuseppe diventa così degustatore ufficiale prima e relatore poi, decidendo di applicare le proprie conoscenze al mondo delle birre.
«La prima produzione l’ho fatta in casa. Mi piace fare le cose quando ci sono le condizioni ideali per trovare le quali spesso si ha bisogno delle persone giuste». Tra queste, il suo attuale socio, Marco Longo, dopo l’incontro col quale è nato il progetto. «Siamo giovani, ma abbiamo già ben 10 referenze e produciamo diversi tipi di birra, dalla Savuco alla Pal Ale, che mescolano la passione per la birra artigianale ai sapori e alla tradizione dei nostri luoghi. La birra è cultura, ma anche l’opera che rappresenta il birraio, che in un certo senso è un creativo. Per questo ogni prodotto è diverso da un altro».
Giuseppe è originario di Fuscaldo mentre il socio proviene da Paola. La passione per il mare e la navigazione fa scattare in loro anche la scintilla che dà il nome al progetto. «Ci piaceva mettere qualcosa che richiamasse la navigazione, sia essa quella delle nostre coste, sia quella tra diversi produttori».
A spiegarci il mercato e le prospettive del progetto è il socio di Giuseppe, Marco Longo che dice di essersi subito innamorato dell’idea, fin dalla prima degustazione in casa di Giuseppe. «Siamo al terzo anno anche se le persone ci dicono che non sembra, vedendo le nostre referenze».
«Mi sono avvicinato al mondo delle birre artigianali grazie a Giuseppe; ho seguito dei corsi di degustazione e home brewing».
La scintilla scatta durante una degustazione: «Abbiamo capito cosa possiamo fare noi due: la parte esperta di Giuseppe e il neofita. Non conoscevo il mondo birrario calabrese che così come sul cibo e il vino non ha niente da invidiare al resto d’Italia».
La birra, spiega Marco, «va consumata vicino a dove viene prodotta, quanto più a chilometro zero, e non può permettersi lunghi viaggi anche perché non viene filtrata come la birra industriale. Per questo, il 95% del nostro mercato è in Calabria». E la Calabria è anche al centro delle prospettive – e dei sogni – del progetto: «Fra dieci anni rimarremo artigianali, magari avremo il nostro birrificio e – perché no – saremo il nuovo Belgio».
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