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«Su Santelli faccio ammenda». La lettera di scuse (tardive) di Morra

Il presidente della Commissione antimafia, 25 giorni dopo le frasi che hanno provocato lo sdegno di mezzo Parlamento, scrive ai capogruppo per smussare le polemiche (e «salvare la poltrona»). «La p…

Pubblicato il: 17/12/2020 – 11:20
«Su Santelli faccio ammenda». La lettera di scuse (tardive) di Morra

COSENZA Dopo 25 giorni Nicola Morra si scusa per le sue parole su Jole Santelli. E il Giornale, che anticipa la notizia sulla propria edizione cartacea, evidenzia che il passo indietro (per quanto tardivo) arriva «per salvare la poltrona». Il nucleo della lettera inviata ai capigruppo della Commissione parlamentare antimafia è quel «ritengo necessario fare ammenda alla memoria di Jole Santelli» atteso – e richiesto – a lungo da più parti dopo l’uscita in cui il presidente della Commissione aveva mescolato la grave malattia oncologica della presidente scomparsa con la scelta dei calabresi di votarla. Una frase che aveva offeso tutti e scatenato un vespaio di polemiche e di richieste di dimissioni.
Il 20 novembre il senatore grillino aveva detto che, poiché «era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica», i calabresi che l’avevano votata «hanno sbagliato» ed essendo «grandi e grossi», non hanno scuse: «Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte».
Il 15 dicembre – 25 giorni dopo, appunto – la lettera vergata dal presidente dell’Antimafia. «Ho conosciuto Jole Santelli da eletta nella mia città, di cui è stata anche amministratrice – esordisce Morra –. È stata vicepresidente della Commissione antimafia, condividendo con noi la responsabilità importantissima di promuovere l’azione di contrasto a dinamiche che sono, evidentemente, non democratiche». Poi le scuse: «Tutti quanti noi siamo chiamati, ogni giorno a dar conto delle nostre scelte e delle nostre parole. Pertanto ritengo necessario fare ammenda alla memoria di Jole Santelli poiché, seppur involontariamente, ho difettato nella comunicazione non esplicitando con la necessaria chiarezza il senso della mia riflessione».
«L’intransigenza nella lotta alla criminalità organizzata – continua Morra – rimane tuttora il primo obiettivo di noi tutti, così come lo era per la stessa Jole Santelli che per tale missione si era proposta vicepresidente della Commissione. Per onorare insieme e appieno la memoria di Jole Santelli, pertanto, invito tutti i gruppi a portare avanti l’importante azione avviata dalla Commissione antimafia».
Scuse che, secondo rumors parlamentari, puntano a sgonfiare le polemiche sorte dall’improvvida dichiarazione – Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si erano proposti di disertare le riunioni della Commissione qualora non fossero arrivate le dimissioni del senatore cosentino – ed evitare che Morra si trovi “costretto” a lasciare. Le critiche, infatti, erano arrivate anche da settori della maggioranza e del Movimento 5 Stelle. Il richiamo all’unità nella lotta alla criminalità sembra un tentativo di smussare gli angoli. Si vedrà, dice il leghista Gianni Tonelli al Giornale. «Il partito deciderà se far rientrare la protesta – commenta il segretario della commissione – per quel che mi riguarda è un po’ comodo sciacquarsi la coscienza in poche righe, anche perché gli insulti li ha poi ripetuti e argomentati. Almeno con queste scuse si rimangia la goffa tesi secondo cui chi lo criticava spalleggiava le mafie: o era falso oppure ora le spalleggia anche lui».

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