COSENZA Va direttamente a processo Massimo Cundari, ex comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Cosenza. Cundari, sospeso dal suo incarico, è accusato di concussione nell’inchiesta coordinata dalla Procura guidata da Mario Spagnuolo: avrebbe chiesto e ottenuto una mazzetta da un imprenditore di Montalto Uffugo, che lo ha successivamente denunciato. L’udienza davanti al gup è fissata per il prossimo 28 febbraio. L’imprenditore avrebbe avuto bisogno di una serie di certificati per aprire una stazione di servizio. Sarebbero 8mila e 500 euro quelli che la vittima, secondo quanto risulta agli atti, riferisce di aver versato per poter avviare la sua attività, altri 15mila avrebbe dovuto darli per pagare le rate di una Bmw comprata dal comandante Massimo Cundari. «Ha sempre insistito dicendo che aveva necessità di soldi per pagare le rate mensili di 500 euro. Anzi – annotano i carabinieri mentre raccolgono la denuncia – mi diceva che aveva acquistato la macchina proprio perché faceva affidamento sul fatto che io potessi pagargli gli importi corrispondenti alle rate mensili. Io gli rispondevo che non ero stato di certo io a dirgli di acquistare la macchina nuova». Dei 15mila euro che il funzionario dei pompieri avrebbe preteso per pagare la sua macchina, l’imprenditore spiega di averne versato solo 2mila. I due, come captato dalle registrazioni ambientali, hanno parlato spesso di come poter trovare un modo per rateizzare il pagamento. «Se uno tiene la volontà non è che ti dico che tutti i quattordici a una volta, però pure mille euro per volta è un segnale», dice Massimo Cundari che si sente rispondere: «Io ho speso un sacco di soldi e l’inverno non è andato nemmeno bene. Cioè io bene o male, hai visto come sono. Quando abbiamo fatto il progetto e te li ho dati, quando mi hai dato i gas tecnici e te li ho dati quando l’altro giorno e te li ho dati». Trovare un accordo è difficile e quindi il comandante sbraita: «Io ti sto dicendo no, una cazzo di mille euro al mese, ogni due mesi e che cazzo ogni due mesi!». In base a quanto emerso dalle indagini i soldi per pagare l’autovettura sarebbero dovuti arrivare al comandante dei Vigili del Fuoco, in tre rate: la prima di 3mila euro a dicembre 2018, la seconda di 2mila euro a gennaio 2019 e la terza di 10mila euro a marzo-aprile 2019. Una promessa di pagamento che si sarebbe realizzata soltanto in piccolissima parte.
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