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Fumata bianca in Regione sulla ripresa dell’attività degli informatori scientifici

Raggiunto un accordo dopo l’incontro tra l’assessore Orsomarso, Belcastro e i rappresentanti della Caisfcal

Pubblicato il: 19/12/2020 – 11:04
Fumata bianca in Regione sulla ripresa dell’attività degli informatori scientifici

CATANZARO È «necessario ed urgente, porre rimedio a codesto divieto d’accesso, riportando alla normalità, senza limitazioni alcuna, l’attività lavorativa degli informatori». Fumata bianca, in Cittadella regionale, dopo l’incontro tra l’assessore regionale al Lavoro Fausto Orsomarso, il soggetto attuatore per l’emergenza Covid Antonio Belcastro e i rappresentanti della Caisfcal Rocco Calabrò, Sante Mastroianni e Gustavo Grandinetti.
Oggetto dell’incontro è stata la risoluzione delle problemi d’accesso alle strutture sanitarie calabresi riguardanti l’intera categoria degli informatori scientifici operanti in Calabria.
Il Caisfcal aveva già sollevato il problema in passato, ricordando che l’attività degli informatori è regolamentata e disciplinata da specifiche norme, tra cui anche la legge 24.11.2003 n. 326 approvate il 13.01.2005 dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, e che «lo svolgimento dell’attività degli Isf all’interno delle strutture del Sistema sanitario nazionale dovrebbe, come recita la norma sopracitata, essere agevolato dalle Direzioni delle suddette strutture». Dall’inizio della pandemia, tuttavia, la normale attività lavorativa degli informatori è stata, di fatto impedita. Una sorta di divieto che la categoria ha dovuto sopportare per mesi. Per Caisfcal, l’attività, che «è svolta da personale altamente qualificato, tutti laureati in discipline scientifiche, pur avvenendo in ambiente sanitario, non è un’attività a rischio , in quanto svolta osservando tutte le prescrizioni previste dalle norme, in ambienti adeguati (non reparti, non ambienti condivisi con i pazienti) e inoltre osservando scrupolosamente le distanze di sicurezza, l’utilizzo dei DPI previsti e con la continua formazione degli ISF in tema di sicurezza negli ambienti di lavoro a cura delle Aziende Farmaceutiche di cui sono dipendenti». Da non trascurare anche l’impatto occupazionale dello stop, visto che gli informatori scientifici sono in Calabria circa un migliaio. Le parti, dopo aver pianificato la rimozione dei divieti, hanno concordato, per il fututo, «un confronto preventivo su eventuali decisioni riguardanti l’intera categoria».

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