CATANZARO Nessun rinvio: il 14 febbraio è un dogma e come tale non si tocca. Il centrodestra fa quadrato e non retrocede di un millimetro dalla sua posizione: le Regionali si dovranno tenere il giorno di San Valentino, per come disposto con decreto dal presidente facente funzioni della Giunta Nino Spirlì in ossequio al “range” temporale assegnatogli dal governo nazionale. La maggioranza ribadisce la sua linea nel corso di un vertice tenuto oggi pomeriggio alla Cittadella: un incontro a metà strada tra il conviviale – gli auguri di buon Natale – e l’operativo. Secondo quanto si è appreso da fonti del centrodestra, al centro della riunione ci sarebbero stati vari punti, dalla problematica dei precari ex legge 12 (si starebbe lavorando per individuare un percorso anche normativo che sia irreprensibile sul piano tecnico, e un percorso condiviso anche con la minoranza sul piano politico) per arrivare alla preparazione della prossima seduta del Consiglio regionale, in programma il 29 dicembre e dedicata alla sessione di bilancio. Inevitabile il passaggio sul tema delle elezioni regionali: al momento la coalizione risente dell'”impasse” romano, nel senso che anche i consiglieri regionali sono im attesa di determinazioni del tavolo nazionale, che finora non ha aperto, o comunque approfondito, la pratica Calabria. Ma sul tema della data delle Regionali ci si è di nuovo confrontati, ribadendo quanto già emerso in queste ultime ore: il voto del 14 febbraio non si discute a meno che – è il ragionamento del centrodestra in estrema e brutale sintesi – il governo “d’imperio” non decida diversamente, nel quale caso la maggioranza, com’è ovvio, ne prenderebbe asoslutamente atto. Insomma, nessuno slittamento delle elezioni e nessun dietrofront, da parte del centrodestra, che lamenta l’ambiguità del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle, che a dire della maggioranza pretenderebbero in modo strumentale dalla Regione quello che invece dovrebbe fare il governo giallorosso.
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