CORIGLIANO ROSSANO La fase conclusiva e definitiva giungerà solo a febbraio, ma nel frattempo il Comune di Corigliano Rossano vince il secondo round della battaglia legale sorta attorno al milionario bando di illuminazione pubblica.
I giudici della Quinta sezione hanno ribaltato in fase cautelare la sentenza del Tar che a giugno scorso aveva sospeso la revoca del bando in autotutela del Comune, dando ragione alla ditta ricorrente.
Al centro della vicenda, in sostanza, l’appalto da 24 milioni di euro relativo alla gestione integrata del servizio di illuminazione pubblica, della durata di quindici anni, che l’Amministrazione Stasi ha ereditato dall’ex comune di Corigliano, dopo l’aggiudicamento della gara a luglio 2017, avvenuta prima della fusione.
In quell’assegnazione, secondo l’Amministrazione comunale in carica, sussistevano difformità che avevano convinto, il 29 novembre 2019, a revocare in autotutela il bando. La disposizione comunale riferiva di «anomalie riscontate tra i servizi previsti in una variante non ammessa né nel capitolato né nel disciplinare né nel bando di gara» e del valore di circa 5 milioni di euro che l’Amministrazione di Corigliano Rossano reputava illegittima.
La ditta appaltatrice, presentato un ricorso al Tar otteneva prima una sospensiva – a fine gennaio – poi l’accoglimento del ricorso stesso. Secondo il Tribunale amministrativo regionale il ricorso era «fondato nei termini» e rigettava «l’istanza dell’amministrazione resistente».
Adesso il Consiglio di Stato si è pronunciato con un’ordinanza «sul ricorso proposto da Comune di Corigliano Rossano, contro la ditta appaltatrice per la riforma della sentenza del Tribunale amministrativo regionale», attraverso cui «in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), dichiara inammissibile l’istanza di riesame o revoca».
La decisione di merito è fissata il 4 febbraio 2021. Solo allora caleranno i titoli di coda sulla vertenza. (lu.la.)
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