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Censimento e disservizi, ci risiamo: rientrare in Calabria è un'impresa anche a Natale

Tante le segnalazioni di chi ha provato per giorni a registrarsi sul sito senza riuscirci, mettendo a rischio la possibilità di effettuare gratuitamente il tampone una volta arrivati in Calabria. R…

Pubblicato il: 23/12/2020 – 7:49
Censimento e disservizi, ci risiamo: rientrare in Calabria è un'impresa anche a Natale

di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME
Rientrare in Calabria almeno per le feste natalizie. Agevole e semplicissimo sulla carta, ma raggiungere la propria regione per passare qualche giorno di vacanza rispettando in ogni caso regole e restrizioni anti-Covid è sembrato più complesso che mai, in tanti casi un vero e proprio incubo.
Niente di nuovo sotto al sole verrebbe da dire ma, probabilmente, alle lungaggini e alla disorganizzazione cronica tutta calabrese non ci si abitua mai, soprattutto in temi di pandemia. Domenica scorsa è stato il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, a definire le linee guida da seguire per poter rientrare in Calabria fino al 23 dicembre, così come disposto nell’ordinanza n.97: registrazione sul sito per ottenere l’attestazione da esibire che consenta l’accesso ai drive-in dove effettuare i tamponi gratuiti.
«SITO INACCESSIBILE» I problemi, almeno fino alle scorse ore, sono stati davvero tanti, troppi. «Per giorni ho provato a censire il mio rientro – racconta al Corriere della Calabria Roberto C. professionista lametino a Padova – ma non sono riuscito ad accedere in quanto le mie credenziali risultavano errate. Ho così richiesto una nuova password ma non va in ogni caso; provo a registrarmi nuovamente al portale (cosa piuttosto strana in quanto dovrebbe già risultare la mia precedente registrazione), ma risultati zero». L’odissea di Roberto, però, non finisce qui: «In mattinata – racconta – ho chiamato la Protezione civile per ricevere dei chiarimenti in quanto in ogni caso volevo sottopormi al tampone. I due funzionari (che non facevano che il loro lavoro) erano sprovvisti di informazioni, tranne che il luogo in cui si poteva effettuare il tampone».
«Ciò che mi ha infastidito di più – racconta ancora Roberto – è stato l’invito a rivolgermi ad una struttura privata perché non sapevano se mi avrebbero accettato per fare il tampone».
Dopo 11 mesi di pandemia, dunque, i problemi, le difficoltà e le frustrazioni di chi vuole rientrare in Calabria rimangono ancora le stesse.
covid tamponi drive-in
TANTE DIFFICOLTÀ Quella raccontata da Roberto al Corriere della Calabria, infatti, non l’unica disavventura registrata in questi giorni di rientri. Tantissimi viaggiatori di ritorno in Calabria hanno letteralmente “invaso” di post la pagina Facebook della Regione. Molti di loro non sono riusciti a registrarsi sul sito per il censimento, in tanti altri casi le credenziali non erano inspiegabilmente valide. E c’è chi si lamenta anche di dover pagare un tampone privato perché rientrerà in Calabria “solo” il 24 dicembre.
E infine le perplessità legate ai drive-in per i tamponi e le location scelte: in tanti, infatti, si domandano perché non siano state previste postazioni all’aeroporto e alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme, notoriamente prese d’assalto dai tanti calabresi di ritorno per questo Natale. (redazione@corrierecal.it)

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