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«La difesa del Made in Italy non può non essere una battaglia unitaria»

L’appello degli esponenti di FdI Orsomarso e Ferro per richiamare l’attenzione contro il Nutriscore: «Vogliamo preservare e tutelare il settore alimentare italiano e le eccellenze del Made in Italy…

Pubblicato il: 23/12/2020 – 12:31
«La difesa del Made in Italy non può non essere una battaglia unitaria»

CATANZARO «Quella per la difesa culturale, sociale ed economica del Made in Italy, soprattutto quando si tratta dello straordinario scrigno di eccellenze agroalimentari di cui è ricco il nostro Paese e che ci distingue nel resto del mondo, non può non essere la battaglia unitaria anche e soprattutto delle regioni meridionali. In questa cornice ideale, restiamo da sempre convinti che le attese di sviluppo eco-sostenibile e durevole della Calabria siano legate a doppio filo alla capacità di trasformare in ricchezza spendibile su tutti i mercati l’inimitabile patrimonio identitario e di biodiversità ereditato e custodito da secoli di storia. Ecco perché siamo e saremo al fianco di tutte le iniziative che dal basso chiamino a raccolta consumatori e produttori calabresi, del sud e dell’intero Paese contro ogni ulteriore tentativo, confezionato dalle lobby europee del cibo spazzatura, di mettere in discussione quella che per noi rimane la qualità ed autenticità distintive dei nostri prodotti». È quanto dichiarano in una nota l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Calabria Fausto Orsomarso e il deputato Wanda Ferro, di Fratelli d’Italia, esprimendo apprezzamento e sostegno per i contenuti e gli obiettivi della lettera e dell’appello pubblico lanciato nei giorni scorsi dalla storica associazione europea Otto Torri sullo Jonio per richiamare l’attenzione contro il Nutriscore, il sistema europeo di etichettatura a semaforo dei prodotti agro-alimentari che rappresenta di fatto un danno a tutto svantaggio della qualità delle produzioni, delle tantissime Dop e Igp e della stessa dieta mediterranea. «Un meccanismo del tutto fuorviante, discriminatorio ed incompleto – spiega Orsomarso – che di fatto esclude paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle nostre tavole per favorire al contrario prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia ad esempio di promuovere bevande gassate con edulcoranti al posto dello zucchero e di penalizzare elisir di lunga vita come l’extravergine di oliva, per citarne solo uno. Un vero e proprio inganno, che prevede l’assegnazione di bollini rossi, arancioni o verdi non sul valore calorico complessivo ma sull’aritmetica quantità di componenti ritenuti singolarmente pericolosi, come il sale, lo zucchero o i grassi. Come Regione Calabria avvieremo una grande campagna di ascolto e di confronto con tutte le categorie interessate e le associazioni a difesa del Made in Calabria e del Made in Italy». «Contro questo tentativo scandaloso di imporre l’etichettatura a semaforo che penalizza la qualità dei prodotti italiani – aggiunge Wanda Ferro – alla Camera abbiamo approvato una mozione che porta la prima firma di Giorgia Meloni, con cui abbiamo impegnato il Governo a difendere non solo il sistema produttivo di qualità e l’economia nazionale ma la stessa salute dei cittadini. In nutriscore rischia di veicolare messaggi nutrizionali distorsivi e potenzialmente penalizzanti e dannosi per l’economia dell’Italia, universalmente riconosciuta come una Nazione esportatrice della qualità della vita e del cibo. Vogliamo preservare e tutelare il settore alimentare italiano e le eccellenze del Made in Italy, che il governo ha completamente dimenticato nella legge di Bilancio».

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