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Sanità, l'appello a Longo: «Via i commissari dell'Asp e dell'Ao di Cosenza»

Lettera dei consiglieri comunali di Cosenza: «Le omissioni gravemente colpose dei Commissari sono note a tutti. Rappresentano una sorta di “antologia” di ciò che si doveva fare e non si è fatto per…

Pubblicato il: 23/12/2020 – 13:01
Sanità, l'appello a Longo: «Via i commissari dell'Asp e dell'Ao di Cosenza»

COSENZA «Le chiediamo con fermezza l’immediata rimozione dei due commissari alla guida della Asp e della Ao di Cosenza per le gravissimi inadempienze sul fronte della predisposizione di idonee azioni tese a contenere e fronteggiare il dilagare della pandemia». Non usano mezzi termini i consiglieri comunali di Cosenza in una lettera indirizzata al nuovo commissario della sanità calabrese, Guido Longo, insediatosi solo da 20 giorni e con la necessità ancora di definire le linee guida per il futuro.
RESPONSABILITA’ DI POSIZIONE «E quanto appena detto – scrivono nella lettera – è confermato già dal fatto che la Calabria è stata dichiarata “zona rossa” non tanto per i livelli di contagio pandemici, quanto per la fragilità del sistema sanitario. E chi è responsabile di tale fragilità – per quanto riguarda la provincia di Cosenza – se non i due commissari che siedono sugli scranni più alti dell’Asp e della A.O?. Ma non vogliamo fermarci qui. Non vogliamo che la nostra richiesta di rimozione dei Commissari possa essere considerata giustificata da una sorta di “responsabilità di posizione” delle Dott.sse Bettelini e Panizzoli. Non è così, perché le omissioni gravemente colpose (qualcuno pensa o insinua addirittura dolose) dei Commissari sono note a tutti. Rappresentano una sorta di “antologia” di ciò che si doveva fare e non si è fatto per gestire la crisi sanitaria legata al Covid-19».
GESTIONE DELL’EMERGENZA «Così, ad esempio, – si legge ancora – l’Asp non ha attivato alcun posto letto Covid nella fase in cui i livelli di contagio erano più contenuti o quasi nullificati. Non sono state attivate in tempo debito le USCA ed il relativo personale è stato reclutato con estremo ritardo. Non sono stati potenziati i laboratori per processare i tamponi, cosa che ha determinato un ritardo nell’acquisizione degli esiti e nel tracciamento dei contagi. Non vi è stato un potenziamento degli organici. Vi è stata una campagna vaccinale che definire fallimentare è dir poco. Non sono stati attivati i posti di rianimazione, terapia intensiva e sub intensiva previsti dal DCA 91 del 2020. Ma l’Azienda Ospedaliera non è stata da meno. Anzi, forse in una immaginifica classifica di inadeguatezza gestionale (una macabra classifica a chi è riuscito a fare peggio), primeggia in modo indisturbato. Da 5 anni non si riescono a concludere i lavori di ristrutturazione del Mariano Santo: nulla è stato fatto in questo scorcio di tempo per dare impulso a questo importante intervento. Abbiamo appreso (noi e tutti i Calabresi) che l’Azienda Ospedaliera ha rifiutato un cospicuo finanziamento – di circa 10.000.000 di euro – per l’acquisto di macchinari (una pet, un agiografo digitalizzato, robot da Vinci). Non è stato ancora completato il DEA che consentirà l’ampliamento di altri 20 posti letto di pronto soccorso. Ancora non sono stati indette ed espletati concorsi per assunzioni di personale medico ed infermieristico a tempo indeterminato, sebbene dette assunzioni siano state già autorizzate, così come non sono state effettuate le assunzioni già autorizzate con circolare 124025 del 31 marzo 2020. Non è stato potenziato il laboratorio di virologia, con l’assunzione di personale a tempo indeterminato, come invece è stato fatto dalle A.O. di Reggio e Catanzaro. Si è verificata una riduzione delle prestazioni che sicuramente ha ricadute negative sui pazienti che saranno costretti ad andare fuori regione (con ulteriore aumento della c.d. emigrazione sanitaria). Su tale ultimo aspetto, evidenziamo che l’ospedale di Cosenza – in quanto struttura HUB che serve tutta la regione – non può essere convertito in ospedale Covid».

PREMIO DI PRODUTTIVITA’ «E, alla luce di tutti questi grandissimi risultati conseguiti, di livelli di sicurezza garantiti, di buone pratiche attuate (sia consentito il tono sarcastico), il Commissario – scrivono ancora i consiglieri – si è liquidato un premio di produttività ancorato a parametri facilmente raggiungibili, parametri però che, oltre ad essere facilmente raggiungibili, non hanno garantito alcun effettivo beneficio agli utenti. Ancora, e sempre a proposito del premio produttività, che l’obiettivo del contenimento della spesa (-50% dei costi dei beni e servizi) si è tradotto in un taglio di ben 972.064,22 Euro sui servizi di pulizia (in tempo di covid!). A questi punti, appena sinteticamente ed in via esemplificativa riportati, noi consiglieri chiediamo che si diano due risposte: la prima, la rimozione dei Commissari all’APS ed alla A.O. di Cosenza; la seconda, l’adozione in tempi brevi di provvedimenti atti a porre rimedio agli scempi gestionali che hanno aggravato la situazione della già precaria organizzazione sanitaria nella provincia e nella città di Cosenza. Vogliamo, in particolare, sapere quali atti nell’immediatezza ella intende adottare per porre rimedio alle deficienze appena indicate. Detto ciò, a noi consiglieri comunali non sfugge l’importanza e l’ampiezza di poteri che Le sono stati attribuiti con il Decreto Calabria bis».

«PREDISPORRE IL PIANO DI EDILIZIA SANITARIA» «Precisamente – scrivono ancora i consiglieri nella lettera – oltre a dover fronteggiare e risolvere la problematica inerente il rientro dalla enorme massa passiva – cosa che ci auguriamo venga fatta nel più breve tempo possibile, dato che in quasi 10 anni di commissariamento il debito sembra essere aumentato e non ridotto – a Lei spetta l’impegnativo compito – che a nostro parere è più politico che tecnico – di predisporre il Piano triennale straordinario di edilizia sanitaria e di adeguamento tecnologico della rete di emergenza, della rete ospedaliera e della rete territoriale della Regione. Peraltro, il Suo compito è anche quello di attuare tutti i progetti di edilizia sanitaria, qualunque sia il livello di progettazione raggiunto, ivi compresi gli interventi già inseriti nel Piano triennale straordinario di edilizia sanitaria e di adeguamento tecnologico della rete di emergenza, della rete ospedaliera e della rete territoriale, con l’ampio potere anche di aggiornare i progetti, predisporre modifiche o integrazioni agli accordi di programma già sottoscritti al fine di adeguare le previsioni alle mutate circostanze di fatto e di diritto. Considerata la valenza politica delle potestà affidate dal decreto e gli ampi poteri di cui disporrà, noi consiglieri intendiamo conoscere nel dettaglio quali sono gli aspetti salienti degli interventi che intende realizzare in tema di ammodernamento della edilizia e della tecnologia della rete ospedaliera. Quali interventi saranno adottati per potenziare la rete territoriale. Quali provvedimenti saranno adottati (se saranno adottati) per rimodulare il rapporto tra ospedalità “pubblica” e “privata”, privilegiando la prima».

I PIANI FUTURI «Vorremmo sapere – come è naturale che sia – qual è il suo programma e soprattutto sapere i tempi di realizzazione degli interventi, considerato che il Suo incarico ha la durata di 24 mesi. Questo perché i Calabresi – ancor prima che noi consiglieri comunali – sicuramente non tollereranno ulteriori proroghe di commissariamento della sanità, considerato che, come detto, in dieci anni di commissariamento l’offerta sanitaria calabrese è peggiorata radicalmente, il debito non è rientrato, gli Enti che gestiscono la sanità non fanno nulla per ampliare migliorare i servizi, il debito per emigrazione sanitaria aumenta vertiginosamente, i nuovi ospedali non vengono realizzati, molti vecchi ospedali sono stati chiusi, fiumi di soldi vengono spesi per la sanità privata e nessun serio investimento è fatto nella ospedalità pubblica. E se le ragioni della crisi sanitaria calabresi sono note a tutti, non altrettanto note sono le ragioni per le quali non si faccia nulla per porre rimedio».

L’INVITO «La invitiamo – si legge infine – a partecipare ad una commissione sanità, aperta al pubblico ed alla stampa, o comunque ad avere un incontro pubblico con i consiglieri comunali di Cosenza che intenderanno parteciparvi, al fine di affrontare le tematiche innanzi prospettate, nel luogo, nel giorno e nell’ora che Ella vorrà preventivamente comunicare».

 

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