ROMA Un nome, una fede, una storia incredibile «scritta dalle mani di Dio». È quella di Junior Walter Messias, e a Crotone è Natale anticipato. Un attaccante così lo aspettavano da sempre, i tifosi calabresi. Il suo avvento ha coinciso con la cavalcata verso la A. Fino alla splendida doppietta di ieri sera al Parma, una girata e un pallonetto da grande del calcio. Il Messias del Crotone di nome fa Junior Walter, viene da Belo Horizonte ed è il protagonista assoluto nella squadra calabrese. Contro il Parma ha segnato una doppietta con il destro, lui che è mancino naturale, ed è stata la seconda consecutiva allo Scida, impresa finora mai riuscita in serie A, nello stadio di casa, a calciatori della formazione rossoblù.
Insomma, il 29enne brasiliano si è caricato il Crotone sulle spalle, così come aveva già fatto in Serie B in coppia con Simy, e come faceva con i frigoriferi e altri elettrodomestici che consegnava in giro per Torino e dintorni. All’epoca Messias aveva 22 anni ed era arrivato in Italia, dove già c’era suo fratello, in cerca di fortuna. Come tutti i brasiliani, amava il calcio, che praticava a livello amatoriale nel campionato Uisp: era il bomber dello Sport Warique, team composto in gran parte da immigrati peruviani. Ma a fare la differenza, in quelle partite giocate di sera su campi in terra battuta, era lui, nonostante la schiena appesantita dalla fatiche del lavoro con cui manteneva la famiglia.
La sua vita cambia un giorno con un sms del suo allenatore all’ex granata Ezio Rossi: «Alleno un fenomeno, vieni a vederlo». Rossi va, si convince che Junior può farcela e lo segnala al Fossano. Che però offre troppo poco e quel ragazzo venuto dal Brasile preferisce continuare a fare le consegne. Fino a quando, nel 2015, Rossi va al Casale, uno scudetto nel passato e un presente (in quel momento) in Eccellenza, gli serve un attaccante e chiama Messias. Che ripaga la fiducia con 20 gol che trascinano i nerostellati alla vittoria in campionato. È serie D, che Messias gioca però nel Chieri segnando 13 reti e attirando l’interesse della Pro Vercelli. Ma in quel momento il club che ha vinto sette scudetti è in Serie B e non può tesserare extracomunitari. Un problema non da poco, che costringe Junior a rimanere tra i dilettanti, questa volta nel Gozzano. Però sono ancora gol e promozione.
Dopo l’esordio in C arriva la chiamata del Crotone e qui si compie la scalata verso la gloria calcistica dell’ex fattorino. «La mia vita è un sogno», dice adesso lui che dopo ogni gol esulta guardando e indicando il cielo, «perché la mia storia è stata scritta dalle mani di Dio».
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