CATANZARO Si è svolto nel pomeriggio di ieri, in modalità a distanza su piattaforma web, l’esecutivo regionale della Uil Calabria. Ai lavori, che sono stati introdotti dal segretario generale della Uil Calabria Santo Biondo, ha preso parte – concludendo la discussione – il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.
L’intervento del segretario generale della Uil ha spaziato dai temi nazionali a quelli regionali, passando in rassegna tutte le vertenze aperte per la risoluzione delle quali la Uil sta spendendo le proprie energie. «Siamo sempre dalla parte giusta – ha detto Bombardieri – pretendiamo sempre di dire la nostra, pretendiamo che il Governo presti la massima attenzione ai lavoratori, ai giovani, alle donne, ai pensionati, ai più deboli. E in questo pensiamo di aver fatto quello che voi avreste voluto».
Durante il suo intervento conclusivo dei lavori dell’esecutivo regionale della Uil Calabria, il Segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri ha affrontato temi nazionali: dalla scuola che «dovrà essere riaperta solo nella massima sicurezza», al Recovery fund, passando per la riforma degli ammortizzatori sociali e dalla manovra, senza trascurare le pensioni ed il rinnovo dei contratti «perché innalzando la qualità del lavoro, elevando i diritti dei lavoratori, tu migliori il Paese e rimetti in moto i consumi», o la riforma degli ammortizzatori sociali.
Quello con il Governo è un confronto che, spesso, non trova riscontro. «Noi avvertiamo – ha detto Bombardieri – che nel Paese c’è insofferenza, che cresce la voglia di cambiamento, si avverte la necessità di nuovi investimenti, di una politica economica nuova, keynesiana, mentre a Palazzo Chigi di keynesiano mi pare che ci sia solo la moltiplicazione delle poltrone e non degli investimenti. Nella manovra, che noi abbiamo chiesto di modificare sostenendo diversi emendamenti, non c’è nulla per il lavoro, non c’è nulla per i giovani, non c’è una prospettiva di Paese. Siamo ancora alle chiacchiere e tutto questo è insostenibile».
Il ragionamento del Segretario generale della Uil, poi, si è concentrato anche su tematiche di carattere regionale. «Le distanze fra Nord e Sud del Paese – ha detto Bombardieri – sono cresciute, così come sono aumentate le diseguaglianze. Davanti a tutto questo noi abbiamo avanzato risposte concrete ma, sino ad oggi, il governo ha risposto solo con tante chiacchiere. La pandemia, purtroppo, ha accentuato questo stato di cose. Non riesco, però, ad accettare che in Calabria si sia deciso di realizzare degli ospedali da campo come se fossimo in un territorio piegato da una guerra. Questo mi indigna, così come mi indigna il ritardo di venti giorni accumulato per la nomina del commissario alla sanità. La nostra azione, a Roma come a Catanzaro, deve essere indirizzata a dare un segnale preciso a chi ci governa, per dire alla politica che ciò che accade in Calabria ci interessa e ci indigna, che è arrivato il momento di cambiare le cose, di avere una idea precisa del futuro di questo Paese».
L’esecutivo regionale della Uil Calabria, poi, ha girato al proprio Segretario generale le istanze del territorio calabrese: da una forestazione che rischia di estinguersi, ad una sanità ancora incapace di curare, da un commercio in netta difficoltà davanti alle restrizioni da Covid, ad un tessuto sociale debole e disgregato.
Tutte istanze che sono state raccolte e rilanciate dal Segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, durante il suo intervento.
«In questa fase – ha detto Santo Biondo – stiamo notando una disattenzione da parte del Governo rispetto ai problemi del Mezzogiorno e, in particolare, della Calabria. A questa terra servono investimenti in infrastrutture materiali e immateriali, servono ospedali di cemento armato per curare i malati e combattere il Covid. Invece, ancora una volta, siamo costretti ad evidenziare, con preoccupazione crescente, la disattenzione della politica».
«Lo Stato – ha concluso il Segretario generale della Uil Calabria – non può permettersi che in questo Paese ci sia una Asp che non sia in grado di chiudere un bilancio a causa di conti onirici, che ci sia una Regione continuamente bacchettata dalla Corte dei conti per la tenuta economica del Sistema sanitario regionale o che non sia in grado di mettere a sistema la partecipazione pubblica regionale. O che, ancora, chi governa la Calabria si chiuda a riccio, rifiuti il dialogo sociale, sulle richieste avanzate dal sindacato rispetto alla riprogrammazione del Por. Tutto questo è inaccettabile».
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