CATANZARO «L’importante studio condotto da due ricercatori catanzaresi e lo studio inglese di cui è a capo uno scienziato lametino dimostrano, ancora una volta, il ruolo prezioso che le eccellenze calabresi svolgono nel campo della ricerca scientifica e dell’Intelligenza Artificiale. Non finiremo mai di ringraziarli, sia per il contributo originale che offrono alla scienza che per l’affermazione, nello scenario italiano ed europeo, di una Calabria solerte e all’avanguardia». Lo afferma consigliere regionale Francesco Pitaro, che in una nota si congratula con i ricercatori dell’Università Magna Graecia di Catanzaro Francesco Ortuso e Pietro Hiram Guzzi e con Vincenzo Libri, lo scienziato di Lamezia Terme direttore del Centro Ricerche cliniche all’University College di Londra. Afferma Pitaro: «Il merito di Ortuso e Guzzi – che, insieme ai colleghi dell’Università di Bologna, hanno pubblicato uno studio sulla variante inglese del Covid-19 – è quello di aver tranquillizzato la popolazione dimostrando che tale variante, a loro avviso in circolo già da settembre e di cui comunque è necessario impedirne la diffusione, non può avere effetti negativi sull’efficacia del vaccino. Altrettanto degna di nota è la sperimentazione, di cui è a capo il lametino Vincenzo Libri, di un nuovo farmaco che potrebbe dare immunità immediata al Covid. Due scoperte notevoli e significative – aggiunge il consigliere regionale -, essenziali nel percorso che, sorretto dalla campagna di vaccinazione inaugurata proprio oggi in Italia, porterà a debellare il virus e a ricostruire, grazie anche alle ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa con il Next Generation Ue, l’economia ridando speranza e fiducia nel futuro ai cittadini. Di recente – conclude Pitaro – l’assessore Savaglio ha annunciato lo stanziamento di 4,5 milioni di euro per interventi di ricerca e sviluppo di soluzioni tecnologiche per il contrasto al Covid-19, un fatto positivo. Tuttavia, l’attenzione della Regione deve senz’altro, su questi fronti che generano cambiamenti che impattano sullo sviluppo delle società, tradursi con un aumento della dotazione finanziaria per assicurare la continuità di risorse ai Centri di ricerca regionali, proprio a partire da quelli nel campo della sanità e dell’innovazione tecnologica che occupano studiosi di levatura internazionale e giovani ricercatori e che producono ricadute non solo di buona immagine ma anche economiche e sociali».
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