Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

«Calabria, classe politica cercasi»

di Franco Scrima*

Pubblicato il: 28/12/2020 – 10:35
«Calabria, classe politica cercasi»

Il 14 febbraio la Calabria, Coronavirus permettendo, ritornerà alle urne per eleggere il nuovo Consiglio regionale. L’appuntamento è stato fissato da Nino Spirlì, presidente facente funzioni, di fede leghista, “salito al soglio” a seguito dell’immatura scomparsa della presidente Jole Santelli.
Dopo poco più di un anno, dunque, la Calabria è costretta a rinnovare il rito delle elezioni anticipate sul quale, questa volta, grava la pandemia da “Covid 19”. Se non dovessero essere garantite le condizioni sanitarie, infatti, è assai probabile che il Governo, sentito il Comitato tecnico scientifico, decida di spostare l’appuntamento elettorale ad altra data.
Intanto c’è da dire che sul voto a febbraio non c’è unanimità. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia spingono perché le elezioni si tengano il più presto possibile, sorretti dall’idea che sulla scia del ricordo di Jole Santelli i calabresi continuino a dare sostegno e forza alla coalizione di destra; di parere contrario i partiti di opposizione che, temendo una scarsa affluenza alle urne a causa dei contagi da “Covid 19”, chiedono che l’appuntamento venga differito.
Per il voto a breve, ma con motivazioni diverse, c’è anche il leader di “Tesoro Calabria”, Carlo Tansi che ha già dato corpo a tre liste civiche con le quali – sono parole sue – “intende distruggere la casta”. Tradotto dal politichese significa presentarsi da soli e vincere il confronto con gli altri schieramenti. L’unica porta aperta per un eventuale “dialogo costruttivo” l’ex responsabile della Protezione Civile calabrese la lascerebbe ai “movimenti civici” e ai “partiti di centro-destra ma con l’eccezione della Lega di Salvini”. Un modo, secondo lui, per fare giustizia dei “politicanti di professione”, rei «di essere stati i protagonisti della zavorra che è stata causa del mancato riscatto della Calabria». Ma Tansi, dopo che ha lasciato attoniti i rappresentanti del Partito democratico, del Movimento 5 Stelle e delle formazioni “progressiste” con le quali soltanto 24 ore prima si era trovato in armonia, tanto da partecipargli le sue idee, ha fatto un passo indietro. Un suo pensiero, per esempio, la possibilità che non sia data la possibilità di candidarsi ai consiglieri regionali che si sono resi responsabili della “spartizione della torta” (il riferimento è all’approvazione della legge sui vitalizi) e a quelli che avevano ricoperto cariche negli ultimi sei anni, oltre ai consiglieri indagati per reati di mafia, per corruzione elettorale o per reati contro la pubblica amministrazione.
Cosa sia accaduto dopo non è dato sapere. Certo è che Tansi ha invertito la marcia a 360 gradi aprendo la porta e facendo accomodare nel salotto i partiti che oggi sono al governo della Calabria. Tutti, tranne appunto la “Lega di Salvini” per la quale ha posto il veto.
Quali potranno essere gli scenari di questa scelta? Per il momento pare che abbia suscitato solo perplessità (e, in qualche caso, anche ilarità) sia nel Partito Democratico, sia nel Movimento 5 Stelle e, a quanto si dice, anche tra i due partiti di destra, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che ovviamente sono solidali con la Lega.
Certamente tentativi del genere servono poco alla Calabria che ha bisogno di una classe politica che abbia idee, che sia capace di far riflettere i calabresi proponendo “certezze” e non, secondo consuetudine, “promesse” che, il più delle volte, non so mantenute. È il caso che i calabresi ricordino che cambiano le “maschere”, ma sotto rimangono sempre le stesse facce. Purtroppo è questa la sintesi di un sistema che induce a far ritenere necessario che in questa regione qualcosa finalmente possa cambiare.
Sono decenni che ai calabresi è concesso solo di sognare, di immaginare un futuro diverso, migliore. Non a caso Giuseppe Lombardi di Lampedusa nel biblico “Il Gattopardo” scrive: «Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi». L’ironia sintetizza magistralmente l’atteggiamento di quanti hanno governato nell’ultimo anno la Calabria simulando di essere i promotori di un nuovo ciclo politico; e, invece, le promesse erano di proporsi per nuove candidature! Ma perché lo fanno? Da cosa sono allettati? Si dice dal denaro che comunque è un male comune e non conosce colori politici.
Forse i calabresi non sanno che i consiglieri regionali della Calabria sono tra i più pagati d’Italia. Queste le cifre: aggirata la “spending review” imposta dal governo Monti, fu introdotta la voce “spese per l’esercizio di mandato” che portò la retribuzione base tra gli 11mila e i 14mila euro al mese, ai quali furono aggiunti i rimborsi per gli spostamenti. Sicché, a fronte di 13.800 euro mensili percepiti dai presidenti di Giunta e del Consiglio, lo stipendio del consigliere regionale è di 11.000 euro al mese più 1.093 euro, per un non meglio chiarito “rimborso forfettario missioni”; condizioni che fanno gola alla pletora di politici che ad ogni appuntamento si propongono per conquistare un posto al sole e incassare il “malloppo”.
C’è comunque da dire che il “sistema della politica” è cambiato. Alle spalle dei politici da qualche tempo agiscono “gruppi di pressione” che attuano strategie per influenzare le istituzioni, al servizio di interessi particolari. Così come vanno di moda anche le “lobby”, il cui scopo è di modificare il sistema della partecipazione elettorale. Sono organizzazioni che tendono al controllo dell’intero processo politico, orientate soprattutto verso l’esercizio dell’influenza attraverso l’attività di “aggregazione” e di interessi, compreso il tentativo di modificare il sistema della partecipazione elettorale. Nulla di nuovo. Sono gli stessi soggetti che prima agivano all’ombra delle “correnti” e che adesso si sono inventati i gruppi di ideologia politica con i quali tentano di concentrare i voti e le preferenze per poi contare su politici per i progetti e su altri sempre pronti a ringraziarli per le iniziative prese.
*giornalista

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x