ROMA In merito all’esame del ddl bilancio la quinta commissione dovrà concludere i propri lavori entro le 13.30 di domani e gli emendamenti per l’assemblea dovranno essere presentati entro il termine di un’ora rispetto a quello fissato in Commissione. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo del Senato, le cui decisioni sono state comunicate in aula dalla presidente Elisabetta Casellati. Sul Dl Calabria, poiché il governo ha preannunciato la questione di fiducia, la conferenza dei capigruppo ha stabilito che la discussione generale sulla fiducia sia ricompresa nella discussione generale sul provvedimento, che si svolgerà fino alla sua conclusione nella seduta di oggi che non prevede orario di chiusura. Domani alle 9.30 avranno luogo le repliche del relatore e del governo, la votazione del non passaggio agli articoli preannunciata dal gruppo Forza Italia, le dichiarazioni di voto e la chiama. Dopo il voto di fiducia sul Dl, intorno alle 13.30, avrà inizio la discussione del ddl bilancio: sei ore e 35 minuti sono state ripartite per la discussione generale, seguirà la replica del governo poi si passerà al voto degli articoli della seconda sezione ed eventuali emendamenti. Tali votazioni hanno la precedenza sull’esame della prima sezione (Articolo 1), su cui il governo ha preannunciato la questione di fiducia. Per la discussione generale sulla fiducia che avrà inizio mercoledì 30 dicembre alle 9 sono stati ripartiti 1 ora e 30 minuti: seguiranno le dichiarazioni di voto e la chiama, a conclusione della quale si passerà al voto finale elettronico del ddl nel suo complesso. Le commissioni torneranno a riunirsi nelle giornate del 7-8 gennaio 2021, mentre l’aula tornerà a riunirsi martedì 12 gennaio alle 16.30 con ratifiche di accordi internazionali definite in Commissione. La capigruppo è convocata nello stesso giorno dalle 15.
MANGIALAVORI: «UN PARADOSSO ALTRI DUE ANNI DI COMMISSARIAMENTO» «L’ulteriore proroga di due anni del commissariamento della Sanità calabrese è un paradosso di cui portano la responsabilità questo governo e i precedenti esecutivi di sinistra. Forza Italia non voterà questo decreto perché, come aveva sostenuto la compianta Jole Santelli, bisognava dare uno stop al commissariamento, restituendo la Sanità al legittimo governo regionale». Lo ha detto in aula il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori intervenendo nel dibattito sul Dl Calabria che prevede la proroga. «Siamo di fronte ad un clamoroso paradosso – ha aggiunto Mangialavori -. È come curare con il veleno un malato avvelenato. Dopo dieci anni di fallimento totale, dovuto alla logica sbagliata, tipica dei commissariamenti, in base al quale bisogna solo risanare con tagli senza badare alle vere esigenze della sanità; dopo gli errori surreali di questo governo; dopo la giostra indecente cui i calabresi hanno assistito sbigottiti, il governo ha nominato una persona specchiata, un uomo integerrimo come l’ex prefetto Longo. Ma anche in questa circostanza si tratta di una persona che non possiede le competenze e le conoscenze necessarie per gestire con successo un settore specifico. Si ritiene di gestire la Sanità come se si dovesse fronteggiare una problematica criminale. Non basta invece solo la legalità – ha concluso – servono competenze e risorse adeguate. Diversamente la sanità calabrese non potrà risollevarsi».
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