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La richiesta di Spirlì a Boccia e il lavoro per spostare la data delle Regionali

Diplomazie al lavoro anche sotto Natale. Contatti costanti tra il ministero degli Affari regionali e la Cittadella. Che potrebbe chiedere il parere (scontato) del Comitato tecnico-scientifico per a…

Pubblicato il: 28/12/2020 – 11:28
La richiesta di Spirlì a Boccia e il lavoro per spostare la data delle Regionali

CATANZARO A dispetto della pausa natalizia, le diplomazie hanno continuato a lavorare. Telefonate e conciliaboli virtuali tra Roma e Catanzaro sono andati avanti. Le interlocuzioni tra il ministero degli Affari regionali e la presidenza della Cittadella sono costanti, da settimane. E lo scopo – per quanto complicato da esternare, soprattutto per il governatore reggente Spirlì – è quello di trovare un escamotage tecnico per rinviare la data delle Regionali senza che la responsabilità politica ricada in maniera chiara su uno dei due poli. Percorso stretto e non privo di insidie (questa mattina Ettore Jorio dalle colonne del Corriere della Calabria ha messo in guardia sugli eccessi di “creatività”) ma già avviato. Qualche giorno fa era stato il centrosinistra – con il supporto di pezzi civici della coalizione in progress – a offrire una soluzione: chiedere al Comitato tecnico-scientifico un parere sull’opportunità di avviare la campagna elettorale e, successivamente, votare in piena pandemia. E Spirlì aveva aperto al dialogo in consiglio regionale senza prendere sostanzialmente posizione. Dobbiamo garantire le elezioni – è la sintesi del pensiero del presidente facente funzioni – ma perché lo spostamento della data sia “valido”, l’iniziativa tocca a Palazzo Campanella, che si riunirà il 29 dicembre.
Il senso è chiaro: Spirlì non può esporsi; la sua maggioranza – che ha ribadito di voler andare al voto il 14 febbraio, come previsto dal decreto di indizione – la prenderebbe male. Il presidente, al quale pure non dispiacerebbe mantenere la poltrona per un paio di mesi in più, non vuole apparire come il classico politico attaccato alla carica.
Se l’approdo è chiaro, la strada è da tracciare: uno degli scenari – sempre nel quadro del dialogo costante sull’asse Roma-Catanzaro – è la richiesta al ministero degli Affari regionali retto da Francesco Boccia di un parere del Comitato tecnico-scientifico sugli scenari epidemiologici legati allo svolgimento delle elezioni. La risposta, che sarebbe non vincolante, visto che il Cts non può deliberare sul voto, appare quasi scontata. Sarebbe un “no” secco, dato che la pandemia è tutto fuorché sotto controllo. A quel punto, con il concorso del governo, si potrebbe spostare tutto ad aprile. Ma i condizionali sono parecchi.

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