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«Va risolto il problema delle liste d’attesa. Per il Piano Covid serve l’ok dei ministeri»

Filippo Maria Larussa, segretario di Anaao Assomed interviene sul tema vaccini e della sanità calabrese. «Ad un mese dall’insediamento del nuovo commissario non abbiamo i sub-commissari e i 25 dell…

Pubblicato il: 29/12/2020 – 8:41
«Va risolto il problema delle liste d’attesa. Per il Piano Covid serve l’ok dei ministeri»

COSENZA Piano vaccini, ospedali regionali, piano Covid e problema delle liste d’attesa. Diversi i temi toccati durante l’intervento in collegamento con gli studi Rai da parte di Filippo Maria Larussa, segretario di Anaao Assomed, che ha anzitutto manifestato la propria gratitudine per i ricercatori. «Ma anche tanta soddisfazione perché in regione sono state somministrate 280 dosi delle 9750 arrivate in Italia. Sono certo che gli operatori sanitari in trincea daranno un’adesione massiccia ed entro la fine del terzo trimestre del 2021 raggiungeremo la tanto agognata immunità di gregge».
Dalle note più “liete”, si passa però a quelle meno positive, rappresentate dalle strutture calabresi e dal nuovo Decreto Calabria. «Oggi il nuovo testo passa al senato blindato, dopo che numerose proposte di emendamento della Camera non sono state prese in considerazione». Tra le varie previsioni, anche la chiusura dei precedenti esercizi di bilancio delle Asp di Cosenza o Reggio che «è stato oggetto di bacchettate anche dal neo commissario Longo».
«Ad un mese dall’insediamento – continua Larussa – non sono ancora stati nominati i nuovi sub-commissari e la task force, per non parlare dell’assenza di attività da parte del dipartimento tutela della salute dove sono tanti i dossier scottanti e inevasi».
Larussa evidenzia poi il problema delle liste d’attesa, divenute ancora più lunghe a fronte dell’emergenza Covid in corso. «Il “decreto Agosto” prevedeva stanziamenti da oltre mezzo miliardo e un’enorme fetta anche per la Calabria con l’obiettivo di eliminare o attenuare le incredibili liste formatesi quest’anno, soprattutto per le patologie “non Covid”, come quelle cardiologiche».
Il segretario di Anaao Assomed evidenzia come quest’anno siano stati eseguiti 42mila ricoveri in meno e 3.500.000 prestazioni ambulatoriali. «Il piano attuativo è stato licenziato il 4 dicembre, all’indomani dell’insediamento di Longo. Il dipartimento ha trasmesso la ripartizione delle somme il 15 dicembre. Le aziende hanno cominciato il 22 dicembre arrivandosi così ad una tempistica che non permette di recuperare il gap pregresso».
Gap, come denunciato più di recente anche da alcuni consiglieri regionali, che si riscontra anche in merito all’attuazione del famigerato “Piano Covid”. «Il commissario Longo ha mandato il Piano operativo ai ministeri vigilanti, che lo stanno vagliano con delle prescrizioni. Finché non ci sarà l’ok non sarà esecutivo». In ultimo, Larussa si sofferma sulla questione dei fondi previsti per il personale medico in prima linea nella lotta al Covid: «So di alcune inchieste nei confronti di strutture per delle prestazioni “aggiuntive” non erogate, come dovrebbe essere, fuori dall’orario normale di lavoro. La situazione di ben 19mila operatori sanitari è diversa perché ormai da mesi si va ampiamente oltre l’orario lavorativo ma non si vedono premialità. Il governo ha previsto delle indennità per il rischio che gli operatori correvano già durante la prima ondata. Per l’85% di questi 19mial si tratta di 1,20 al giorno per due mesi».

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