ACQUAPPESA I Comuni di Acquappesa e di Guardia Piemontese, rappresentati – nella riunione svoltasi, stamane, presso la Prefettura di Cosenza – dai rispettivi sindaci, Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti, hanno ribadito quelle che sono le proprie posizioni, volte al rilancio del compendio termale ed allo sviluppo del territorio. Concetti oltremodo chiari, che si attengono alle normative ed alle leggi in vigore. «È arrivato il momento di lasciare spazio alla libera concorrenza e di portare a termine l’iter procedurale del bando pubblico, che dovrà individuare un nuovo concessionario del compendio delle Terme Luigiane. Un punto strategico e nevralgico, che non può più essere disatteso», si legge in una nota a margine dell’incontro.
«Dinanzi i funzionari della Prefettura, le sigle sindacali ed i rappresentanti della Sateca – la società, che, attualmente gestisce le attività termali – abbiamo chiarito una serie di aspetti, che meritano attenzione ed approfondimenti, onde evitare confusione e strumentalizzazioni, basate sul nulla. Innanzitutto, è sbagliato affermare che la Regione sia assente. I Comuni, infatti, sono titolari di una concessione delle acque termali, che prima era perpetua ed ora temporanea (scade nel 2036), in forza al Decreto della Regione Calabria, del 18 Dicembre 2019. Va da sé, pertanto, che gli enti comunali di Acquappesa e di Guardia Piemontese, sono gli attori principali, se non unici, della questione, proprio perché titolari delle acque termali. Alla Regione Calabria, deve andare, invece, un plauso, per l’atteggiamento corretto che ha assunto, evitando ingerenze. Nel contempo, un doveroso ringraziamento dobbiamo rivolgerlo anche agli organi prefettizi: al Prefetto ed ai due vice Prefetti, che ci hanno offerto l’opportunità di esplicitare, in maniera inequivocabile, corretta e definitiva, l’intera questione». Dicono i primi cittadini Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti.
CLAUSOLA A TUTELA DEI LAVORATORI «V’è ancora da aggiungere, che, nel corso dell’incontro, è stato ribadito l’assoluto interesse, da parte delle due amministrazioni comunali, rivolto alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali. Non a caso, si è già deciso di inserire, nel redigendo bando, una clausola a tutela dei lavoratori. Ad oggi, i Comuni di Acquappesa e di Guardia Piemontese hanno altresì preteso la prosecuzione delle attività termali (nonostante il contratto sia scaduto ed in fase di prosecuzione al 31 dicembre 2020), al fine di salvaguardare gli stessi ed attuali livelli occupazionali. Pare pertanto evidente, che se i posti di lavoro risultano a rischio, le responsabilità sono da attribuire unicamente alla Sateca. In tal senso, sarebbe il caso che i sindacati iniziassero a confrontarsi, per risolvere questa problematica, con la società Sateca. Per quanto ci riguarda, infatti, avremo modo di confrontarci, con le sigle sindacali, nella definizione finale del redigendo bando, dichiarandoci pronti a recepire eventuali consigli e suggerimenti.
IL NUOVO BANDO «Focalizzando l’attenzione sul bando, si è rimarcata la necessità di completarlo e di avviarsi alla pubblicazione. Per fare ciò, è assolutamente indispensabile che, i due Comuni, rientrino in possesso dei propri beni, tra l’altro inutilizzati e posseduti senza titolo. Ricordiamo, che, più volte ed in più sedi, abbiamo manifestato la volontà di consentire l’utilizzo, dei beni strettamente necessari, per la prosecuzione delle attività termali. Il 7 gennaio prossimo, dunque, ci attendiamo, come da avvenuta convocazione, la consegna dei beni di nostra proprietà. Decorso questo termine, ci vedremo purtroppo costretti, per come già avvertito (e non minacciato), a procedere all’esecuzione coattiva, in maniera unilaterale, l’8 gennaio 2021, così come tra l’altro previsto dalla legge. L’incontro di oggi – concludono – ha chiarito ogni aspetto di questa vicenda e ci incoraggia ad andare avanti sulla strada della legalità e dalla trasparenza. Restiamo fiduciosi in una piena collaborazione da parte della Sateca, affinché si gestisca, questa importantissima fase storica di transizione, con spirito costruttivo e nell’esclusivo interesse dei territori e dei lavoratori».
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