NAPOLI «Si è aperto un dibattito sorprendente, a mia insaputa…». E fin qui nulla di nuovo. Però, quando Conchita Sannino, che lo intervista per Repubblica, incalza («”A mia insaputa” non si può sentire»), Luigi De Magistris – sindaco di Napoli in scadenza (e in cerca, evidentemente, di nuova collocazione istituzionale dopo la conferma di Vincenzo De Luca a governatore della Campania), apre: «Mi ha fatto molto piacere questo riconoscimento da parte di tanti. È un po’ una fascinazione folle, come quella che ebbi per la candidatura a Napoli. Dipende, però. Se si votasse con le amministrative, chissà. Mai dire mai». Alla fine, dunque, la posizione dell’ex pm di Catanzaro è più complessa di quanto potesse apparire dalla sbrigativa dichiarazione di mercoledì a margine del consiglio comunale che ha approvato in extremis il Bilancio del capoluogo campano. Non è un semplice «si legge tutto e il contrario di tutto» ma un’apertura vera e propria alle ipotesi circolate negli ultimi giorni. De Magistris, questa volta non a sua insaputa, pensa anche alla combinazione che potrebbe portarlo a prendere seriamente in considerazione l’ipotesi, e cioè a una coincidenza tra la data delle Regionali e le amministrative. E qui si innesta il primo incrocio: le Comunali si terranno nella primavera (probabilmente la tarda primavera) del 2021, le Regionali, nell’attuale situazione di stallo su un rinvio atteso da tutti ma non ancora formalizzato, sono già fissate per il prossimo 14 febbraio. La possibile candidatura dell’attuale sindaco di Napoli passa, dunque, per l’ufficializzazione dello slittamento in avanti delle consultazioni. E anche, ovviamente, attraverso le trattative in corso – anche in quel caso piuttosto in alto mare – al tavolo allargato del centrosinistra. Situazione fluida. Ma De Magistris considera l’ipotesi, la accosta seppur come «fascinazione folle» all’idea che lo portò a candidarsi a Napoli e chiude con un «mai dire mai» che è molto diverso da «a mia insaputa». Si vedrà.
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