di Fabio Benincasa
CROTONE La promozione in Serie A conquistata grazie ad un filotto di risultati utili consecutivi al rientro in campo post Covid ed un inizio campionato 2020/2021 con qualche difficoltà di troppo. Il Crotone saluta l’anno appena concluso con un bilancio assolutamente positivo: Simy ha conquistato il titolo di capocannoniere in Serie B, la squadra pitagorica è tornata a giocare nella massima serie italiana e anche la questione legata allo stadio Ezio Scida sembra finalmente essersi risolta. Insomma solo buone notizie, eccezion fatta per le prime gare di questa stagione che hanno visto i ragazzi di Stroppa lasciare tanti punti per strada. L’esplosione di Junior Messias però fa ben sperare, a lui ed alle sue giocate l’allenatore si affida per centrare la salvezza. Il talentuoso attaccante brasiliano ha subito mostrato grandi doti: dribbling ubriacante, controllo di palla degno dei migliori fantasisti carioca ed anche l’inaspettata incisività in zona gol. Un giocatore vero, simbolo del 2020 del Crotone. Di questo e di altro, abbiamo discusso con Oussama Essabr, ex attaccante del Crotone ed oggi head coach di una delle tante academy della Juventus. «Quella pitagorica è una società strutturata che cura lo scouting, il settore giovanile e la scuola calcio. Ha un progetto serio e coerente con il suo stile», confessa al Corriere della Calabria. «A Crotone conta più la vision dei risultati e questa – aggiunge l’ex attaccante – è la vera rivoluzione di una società ormai diventata un modello da imitare». Ma cosa pensa Essabr di Messias? Un calciatore che per ruolo e caratteristiche ricorda e tanto l’ex punta marocchina. «Il bravissimo direttore sportivo Beppe Ursino, non compra solo bravi calciatori ma giocatori con fame, con voglia di riscatto. Messias è uno di questi, ma potrei citare anche Simy o Budimir».
Spesso però i bravi uomini mercato calabresi sono chiamati a delle trasferte lunghe e faticose per scovare nuovi talenti. E’ così difficile trovare giovani e promettenti calciatori in Calabria? «Assolutamente sì – risponde Essabr. Hai buone possibilità di scovare ottimi calciatori in giro per il mondo quando hai una società come il Crotone che si affida in toto al proprio direttore sportivo». «In Calabria e nella provincia di Crotone – continua – sono pochissime le strutture a disposizione dei giovani, poche quelle che riescono a garantire la crescita di calciatori pronti per la Serie A o la B».
E sul suo futuro? «Vorrei lavorare in Calabria, vivo da anni in quella che ormai considero la mia regione. Mi piacerebbe lavorare con i giovani, con i bambini».
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