La legalità ed il rispetto delle norme vengono predicate da tutti, in particolare dagli uomini delle istituzioni, ma poi ad applicarle restano in pochi.
Nell’Asp di Catanzaro, commissariata per mafia da oltre un anno, le regole ed i regolamenti sembra vengano applicati e/o disapplicati in maniera intermittente.
La Cisl medici ha già evidenziato il difforme impiego delle risorse messe a disposizione dal Decreto del Commissario ad Acta numero 136 per l’emergenza epidemiologica da Covid 19 al fine di costituire le Centrali operative territoriali (Cot) che però ancora non sono state attivate. Le relative risorse sono state invece utilizzate per assumere medici per il Suem 118.
Un’ulteriore recente contestazione è stata fatta sul bando, poi revocato, per il conferimento di un incarico di collaborazione coordinata e continuativa per il Dipartimento di Prevenzione, laddove era assente il profilo professionale richiesto, malgrado i compiti si riferivano proprio alla figura del medico.
Ma le incoerenze non finiscono qui.
È il caso del conferimento degli incarichi di sostituzione che, secondo il regolamento approvato dalla stessa Azienda con delibera numero 330 dell’1 giugno 2020, devono essere attribuiti dopo la valutazione dei titoli e dei curricula da parte del direttore sanitario.
Malgrado ciò e una nota della Cisl del 2 dicembre scorso con invito ad applicare le stesse regole deliberate dall’Azienda, le valutazioni vengono difformemente effettuate dal direttore del Dipartimento, mentre il direttore sanitario “tenuto conto delle valutazioni curriculari effettuate” conferisce l’incarico di sostituzione.
Ebbene, dalle norme regolamentari approvate proprio dall’Azienda e dalle norme previste nel Ccnl sanità 2016/2018 emerge l’erroneità delle procedure effettuate.
Infatti, deve essere il direttore generale (in questo caso la commissione prefettizia) a conferire l’incarico con provvedimento motivato, come previsto al comma 6 dell’art. 12 del regolamento Aziendale e dal comma 4 dell’art. 22 Ccnl area sanità 2016/2018.
Illegittima appare quindi la recente delibera numero 977 del 22 dicembre 2020 con cui è stato conferito l’incarico di sostituzione per la direzione della Struttura complessa “Igiene degli allevamenti e Produzione Zootecniche”, dove risulta che le valutazioni sono state effettuate dal capo dipartimento di Prevenzione invece che dal direttore sanitario.
Il tutto è frutto di disattenzione o di superficiale ponderazione delle regole da applicare? O risponde ad una scelta meditata della commissione prefettizia che vuole usare il Regolamento a mò di specchietto per le allodole?
La Cisl Medici ritiene che la sanità calabrese in Piano di Rientro necessiti di manager/commissari competenti, in discontinuità con il passato e le vecchie logiche, in grado di gestire in maniera trasparente ed efficace la riorganizzazione dei servizi sanitari destinati alla collettività, nel rispetto delle regole e dei contratti.
In caso contrario non servono “servitori dello Stato”, verosimilmente non esperti in sanità, se poi la legalità viene solo predicata.
*segretario regionale Federazione Cisl medici
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