Pubblichiamo il breve di ricordo che il giornalista di Domani Enrico Fierro ha dedicato, sul proprio profilo Facebook, all’avvocato Antonio Mazzone.
La notizia della improvvisa morte dell’avvocato Antonio Mazzone è sconvolgente. Ci conoscevamo da quindici anni, avevamo iniziato a frequentarci ai tempi dell’omicidio di Francesco Fortugno. Lui era l’avvocato di parte civile della famiglia, e vinse. Antonio era l’espressione più bella dell’avvocatura meridionale e calabrese. Un giurista profondo e appassionato. Un vero galantuomo. Odiava la giustizia spettacolo e non parlava mai con i giornalisti dei suoi processi. L’avvocato, diceva, si fa chini sulle carte e lontano dai riflettori. Antonio Mazzone era un cattolico democratico, parlavamo spesso di politica nelle lunghe telefonate che ci facevamo (grandi lezioni di diritto e diritti), del pensiero di Piero Calamandrei e di come l’opera del grande accademico lo ispirasse nel processo a Mimmo Lucano. Non gli piaceva che noi giornalisti ricordassimo sempre questa storia, ma lo faccio perché serve ad inquadrare il personaggio. Difendeva Mimmo gratis, nel senso che tutto (viaggi a Roma, perizie, pareri chiesti a tecnici, spese processuali, etc) era a carico suo e dell’avvocato Andrea Daqua, il suo erede professionale e morale. Se ne va un grande uomo, un avvocato che ha onorato la toga. Un uomo che ho avuto la fortuna immensa di conoscere.
*giornalista
x
x