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Viscomi a "20.20": «Io candidato? Vedremo». E sull'economia: «Basta resistenza, serve la ripresa» – VIDEO

Il deputato calabrese del Partito democratico ospite del talk de L’altro Corriere Tv: «La buona politica si fa con una buona amministrazione, altrimenti i proclami servono a poco». Sulle regionali:…

Pubblicato il: 01/01/2021 – 18:54
Viscomi a "20.20": «Io candidato? Vedremo». E sull'economia: «Basta resistenza, serve la ripresa» – VIDEO


LAMEZIA TERME «Bisogna mettere al primo posto le politiche attive, non possiamo andare avanti con cassa integrazione e blocco dei licenziamenti. Per riprenderci servono incentivi per una impresa innovativa, digitale, green e soprattutto competitiva». Non ha dubbi il deputato calabrese del Partito democratico, Antonio Viscomi, ospite dell’ultima puntata dell’anno di “2020”, il talk de “L’altro Corriere Tv”, condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro.
LAVORO Quello appena terminato è stato un anno drammatico per la pandemia da Covid-19 ma anche per le gravi ripercussioni sul mondo dell’economia, del lavoro e della stabilità finanziaria del Paese e della Calabria. «Sul lavoro – ha spiegato Viscomi – stiamo cercando di fissare alcuni paletti fondamentali, nonostante la difficile collaborazione con il ministero del Lavoro». Da marzo continuerà la cassa integrazione in modo più selettivo ma per Viscomi «il problema è avere concettualmente un orizzonte di ripresa e non di resistenza alla crisi, altrimenti non ne usciamo. L’errore più grande che si può fare in questo momento è pensare di governare il futuro utilizzando gli strumenti del passato».
AMMORTIZZATORI SOCIALI Un anno di resistenza, dunque, grazie anche alle diverse misure messe in campo dal Governo, spesso insufficienti, ma in molti casi davvero fondamentali. È ancora presto per capire se effettivamente “l’inferno” degli ammortizzatori sociali, nel 2021, finirà, ma anche su questo il deputato del Pd non ha dubbi: «Abbiamo firmato una proposta per riorganizzare il sistema per renderlo universale puntando su due strade che possano tenere in piedi la società, la semplicità e la tempestività. È evidente che il sistema attuale, studiato per altre situazioni, non ha garantito tutte le coperture e molte categorie professionali, soprattutto quelle autonome, hanno sofferto notevolmente». «La buona politica si fa con una buona amministrazione, altrimenti i proclami servono a poco – ha spiegato ancora Viscomi – e se Conte vuole assicurare la coesione di questo Paese, servono tempestività e semplicità. La gente non ne può più di tutta questa burocrazia, la logica cartacea, da scrivania che gli italiani non sopportano più».
PRECARIATO Altro tema scottante, soprattutto per la Calabria, è la questione del precariato che coinvolge direttamente la macchina amministrativa regionale. «A funzioni stabili di un’amministrazione pubblica – spiega Antonio Viscomi – devono corrispondere lavoratori stabili. Il problema calabrese è che cerchiamo sempre di mettere contratti a termine anche perché il precario è più debole e più “controllabile” politicamente. Servono ovviamente dei concorsi ma il precariato calabrese è molto vasto e include una serie di storie peculiari e di fallimenti di questa regione».
IL CASO RENZI E poi c’è il tema strettamente politico, a cominciare dalla tenuta del governo Conte e ai venti di guerra annunciati dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi. «Non credo che il governo cadrà – ha detto Viscomi a 20.20 – forse ci sarà solo qualche cambiamento. C’è probabilmente una certa insofferenza e qualche discussione. Le tensioni di questo momento sono giustificate, ma fino ad un certo punto. La richiesta di Renzi di un blocco o una riflessione sui servizi segreti ha un suo senso. La questione che pone Renzi sui Recovery fund è invece un problema serio di governance dell’intero Paese».
REGIONALI Dalla tenuta del governo, al futuro politico della Calabria e le prossime elezioni regionali con il Partito democratico, e in più in generale il centrosinistra, alla ricerca di un candidato presidente. Due i nomi più “caldi”, quello di Nicola Irto e proprio di Antonio Viscomi: «I nomi usciranno dal tavolo, usciranno dal noi. Se dovesse venir fuori il mio nome poi si vedrà. Significherebbe comunque guidare una coalizione. C’è un impegno civile per tutti, bisogna assumersi delle responsabilità ma siamo ancora in una fase preliminare. Va definito tuttavia il perimetro della coalizione. C’è Tesoro Calabria, De Magistris e i gruppi più a sinistra del Pd». E sulla eventuale alleanza con il M5S Viscomi non ha dubbi: «Io dialogo molto con loro e continuo a farlo. Ho sempre detto che ricevevo lettere dai Cinque Stelle su tanti problemi e alcune di quelle mi hanno aiutato a vedere cose che non avrei mai visto e bloccato. La politica è mediazione, è mettere insieme interessi che sembrano contrapposti e trovare punti comuni».
IL CANDIDATO E, a proposito di voto, c’è il caos legato alla data e bisognerà capire quale sarà le strategia degli avversari. «Non so quando voteremo ma il 14 febbraio – spiega Viscomi – è di fatto una forzatura, siamo ancora in piena emergenza e serve un dialogo collaborativo tra il governo nazionale e quello calabrese. Ma al di là della data c’è il perimetro elettorale. C’è la vicenda dell’acqua, dei rifiuti, del lavoro, della mobilità. Se un soggetto viene designato per realizzare alcune cose, bisogna trovare una coerenza con gli obiettivi da raggiungere e non a prescindere». «Il centrodestra, rispetto a noi, ha metodologie differenti ma anche loro in questa fase sono fibrillanti su nomi e programmi. Ma loro hanno una caratteristica: una volta che il soggetto viene individuato, lo si vota e sostiene in modo unanime e compatto. Nel centrosinistra, invece, si tende a sbattere la porta e ad andarsene. L’esempio con Callipo: la segreteria del Pd aveva fatto il suo nome e l’intero partito democratico doveva sostenerlo altrimenti si rischia di delegittimare il ruolo della segreteria nazionale».

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