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Assunzioni "sospette" all'Asp di Cosenza. «Chiamata diretta per 40 lavoratori, è un abuso»

Il componente dell’assemblea nazionale del Pd Giuseppe Mazzuca segnala una delle ultime delibere dell’ex commissaria Bettelini. «Ha assunto da una fantomatica graduatoria del Centro per l’impiego m…

Pubblicato il: 02/01/2021 – 14:47
Assunzioni "sospette" all'Asp di Cosenza. «Chiamata diretta per 40 lavoratori, è un abuso»

COSENZA Le assunzioni sarebbero sospette. Almeno secondo Giuseppe Mazzuca, componente dell’Assemblea nazionale del Pd che mette nel mirino una recente delibera di Cinzia Bettelini, ex commissaria straordinaria dell’Asp di Cosenza. «L’ultimo atto ufficiale firmato dalla commissaria dell’Asp di Cosenza, Bettelini, e dal responsabile dell’Uo Risorse Umane, Remigio Magnelli giusto lo scorso 30 dicembre – scrive Mazzuca – rappresenta la degna conclusione della sua regnanza negli uffici dell’Azienda sanitaria provinciale».
La delibera numero 1376 del 30 dicembre scorso «consente infatti l’assunzione per chiamata diretta di 40 lavoratori da una fantomatica graduatoria del Centro per l’impiego invece di attingere dagli elenchi dei precari dell’Asp cosentina che continuano a restare tagliati fuori dalle politiche clientelari dei ras della sanità locale.

«Come mai – si chiede Mazzuca – la dottoressa Bettelini non ha proceduto ad effettuare un normale concorso pubblico per titoli ed esami per come prescrive la normativa nella Pubblica amministrazione? Quali interessi occulti nasconde una delibera chiaramente di favore?». L’esponente del Pd si rivolge «al nuovo commissario al Piano di rientro calabrese, Guido Longo, affinché prenda consapevolezza del livello di abusi raggiunti nell’Asp di Cosenza e sia messo nelle condizioni di decidere se e come agire revocando in autotutela un atto palesemente iniquo e illegittimo perpetrato ai danni di chi continua ad essere umiliato e mortificato da politiche clientelari. Ma al punto in cui siamo, revocare una delibera non basta più. Il Partito democratico, nei suoi livelli più responsabili e nelle sue articolazioni di vertice, chiede che vengano rimossi tutti coloro i quali hanno permesso che un tale abuso venisse portato a termine, in segreto, mentre il nostro sistema sanitario affrontava le restrizioni imposte dall’epidemia sanitaria in atto. Al commissario Longo affidiamo questa ennesima rappresentazione di come vanno le cose all’interno della più grande Azienda sanitaria della Calabria nella speranza che possa avviare fin da subito quel cambiamento radicale che tutti i calabresi si aspettano da lui».

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