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"Caso Salimbeni", le maggioranze: «Irricevibile la richiesta di dimissioni del presidente del Consiglio di Corigliano Rossano»

Botta e risposta fra i gruppi consiliari di opposizione e maggioranza. «È davvero inconcepibile che un singolo episodio, seppur censurabile, ma dovuto alla situazione complessa e difficile che stia…

Pubblicato il: 02/01/2021 – 20:29
"Caso Salimbeni", le maggioranze: «Irricevibile la richiesta di dimissioni del presidente del Consiglio di Corigliano Rossano»

CORIGLIANO ROSSANO L’una chiede le dimissioni della presidente del Consiglio comunale, l’altra le rispedisce al mittente. Nel gioco delle parti, e del “botta” e “risposta”. Prosegue la querelle – circoscritta all’agone politico cittadino – sorta attorno ad una espressione della consigliera comunale Maria Salimbeni, in remoto, durante gli ultimi lavori del Consiglio comunale di Corigliano Rossano.
Affermazioni che hanno indotto prima le opposizioni a stigmatizzare l’episodio, passato inosservato in Consiglio, a tal punto da chiedere le dimissioni di Marinella Grillo, e poi la replica, piccata, delle forze di maggioranza.
Le quali, spiegano, «riteniamo irricevibile e rispediamo al mittente, lo diciamo da subito e in premessa. Ma rispondiamo anche dicendovi che avete ragione, così proprio non va. Non va per il rispetto che dobbiamo alla cittadinanza intera che, al netto del vostro continuo e costante sminuire, vive con enorme difficoltà l’attuale situazione sanitaria mondiale. Non va per il rispetto dovuto alle istituzioni che continuate a svilire con attacchi inconsistenti e puerili che hanno l’unico scopo di confondere le acque e nascondere l’oggettiva mancanza di argomenti. Non va per la cattiva informazione che fate, in malafede. I consigli comunali sono tutti online, tutti di facile, dove non facilissimo, accesso alla cittadinanza intera».
«Non va perché – insistono nel giustificare la consigliera Salimbeni – così come è giusto stigmatizzare il momento di stanchezza di un singolo consigliere, in collegamento online da casa propria che proferisce un’espressione fuori luogo, allo stesso tempo è giusto stigmatizzare l’atteggiamento volutamente ostativo di altri singoli consiglieri, presenti all’interno della sala consiliare, che prendono posto dove non dovrebbero, che si alzano in continuazione, che platealmente si spostano con la sedia e, con atteggiamento di sfida, si posizionano davanti alla postazione del vicesindaco mentre lo stesso sta intervenendo su quanto richiestogli. È davvero inconcepibile che un singolo episodio, seppur censurabile, ma dovuto alla situazione complessa e difficile che stiamo vivendo, diventi l’occasione per fare tabula rasa dell’attività intera di un consiglio comunale. Non è la prima volta che durante i lavori dei consigli comunali e delle commissioni sentiamo usare dei toni poco urbani che, per quanto in alcuni casi comprensibili ma di certo non ammissibili, non vengono solo da una parte politica e non possono di certo essere usati come veicolo di critica verso la sostanza del lavoro sin qui fatto. Crediamo inoltre che tirare in ballo i sacri principi democratici della Costituzione Repubblicana, che è costata il sacrificio e l’impegno di tanti italiani, significhi veramente non aver compreso l’importanza e la sostanza della parola democrazia e del suo esercizio. Che si tratti di gruppi maggioranza o nello specifico di minoranza. Nulla di quanto da voi fatto fino ad ora ha avuto alcun garbo, né istituzionale, né personale. Lo capiamo, è nel gioco delle parti, si abbaia alla luna, siamo stati tutti opposizione di qualcun altro».
Come gruppi di maggioranza politica in seno al consiglio comunale «riteniamo assolutamente irricevibile la vostra richiesta di dimissioni del presidente del consiglio comunale, Marinella Grillo. Professionista seria, corretta e stimata da tutti. Quanto al resto, lo mettiamo anche noi per iscritto, sarà nostra cura quella di preoccuparci, con maggiore impegno, della comunicazione all’utenza della convocazione dei consigli comunali, ponendo particolare e meticolosa attenzione a chi ha richiesto cosa, non vorremmo certo perdere tempo nel fornire risposte alla cittadinanza quando l’unica cosa che richiedete è “evidenziare a chiare note la provenienza dei richiedenti”. Questo sicuramente cambierà la vita della popolazione intera».
 

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