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De Magistris: «Candidato? Nulla di concreto ma la sfida mi affascina»

Il sindaco di Napoli in una diretta Fb torna sull’ipotesi del suo impegno in Calabria. «Ma la regione deve fare la rivoluzione con le proprie forze, non con gente calata dall’alto. La magistratura?…

Pubblicato il: 02/01/2021 – 18:43
De Magistris: «Candidato? Nulla di concreto ma la sfida mi affascina»

REGGIO CALABRIA Immaginarsi come candidato a governatore della Calabria «fa sorridere» Luigi de Magistris. Ma non solo: «Mi crea inquietudine e anche di gioia». Al momento, però, «non c’è proprio nulla». Al momento, certo. Perché all’ex magistrato l’idea non dispiace affatto. E gli sembra simile a quella grazie alla quale si è «lanciato nell’esperienza folle di fare il sindaco di Napoli». 
«A me – dice al termine di una lunga diretta Fb sulla pagina “Confronti a 5 stelle per il Sud” – piacciono le cose impegnative, non scontate, che hanno la caratteristica dell’essere rivoluzionarie». Insomma, «non c’è nulla di concreto» riguardo all’ipotesi di una candidatura a governatore «ma io continuerò a fare politica per come mi piace, in modo netto». De Magistris risponde per più di due ore alle domande degli attivisti. Ricorda il suo passato da magistrato in Calabria («non sono stato fatto fuori dalla ‘ndrangheta con coppola e lupara, mi hanno mandato via con la legalità formale, con la burocrazia giudiziaria») ed esalta l’esperienza dei due mandati da primo cittadino di Napoli («Napoli ce l’ha fatta, ed è una delle città più difficili da governare»). Poi ammette che l’idea (della candidatura) «ha un suo fascino perché è un’impresa di quelle difficili e complicate. Ci penserò, sentirò le persone, farò incontri. Qualunque cosa faccia nella mia vita la faccio fuori dagli accordicchi o dai compromessi morali».
De Magistris, dunque, resta fermo sul “non c’è niente di concreto ma chissà” dei giorni scorsi. E pone l’accento sulla necessità di rinnovare la classe dirigente, specie alla luce dell’arrivo in Calabria di copiosi finanziamenti legati al Recovery Fund. Questo per spezzare le filiere perverse tra politica e classe dirigente che creavano una gestione distorta dei fondi. «Bisogna verificare la gestione corretta del denaro pubblico per evitare che si consolidi il rapporto tra mafia, politica e “prenditori”».
Nel corso dell’incontro virtuale, il sindaco ha auspicato più volte una rivoluzione per la Calabria, sottolineando che le energie al territorio non mancano. «La Calabria è una terra meravigliosa, anche se mi ha ferito: ma in me prevale l’amore. Con il mio occhio ho incrociato e sentito migliaia di persone pronte a riscattare la regione, non dimentico volti e parole e anche l’affetto». Qui la politica «ha bisogno di un grande processo di emancipazione e di non affidarsi a qualcuno che cala dall’alto. Deve emanciparsi con le proprie forze». Ma «esiste già una politica diversa che può spezzare quel legame» tra ‘ndrangheta e classi dirigente. «Dovete farlo da soli – è l’invito di de Magistris – negli apparati di potere, la legalità formale intrisa di legami con le massomafie vuole tenervi al guinzaglio». È un passaggio nel quale l’ex pm della Procura di Catanzaro pare invitare i movimenti e le realtà sociali a fare da sé e trovare la propria strada senza guardare fuori dalla Calabria, ma davanti a una sfida «affascinante» non si sa mai.
Da Magistris ha, poi, ripercorso gli anni a Catanzaro e rilanciato accuse alla magistratura collusa con gli apparati di potere che, a suo dire, avrebbero ostacolato le sue inchieste, ricordando come uno degli ingranaggi di quel sistema, Giancarlo Pittelli, sia oggi il principale imputato dell’inchiesta “Rinascita Scott”. Riguardo alla magistratura, ha detto di guardare con interesse alle inchieste della Procura di Catanzaro e di considerare un fatto positivo che oggi quegli uffici giudiziari siano guidati da Nicola Gratteri. Ci sono «segnali incoraggianti», però «sono inquietato dal pensiero che nominativi di magistrati coinvolti per fatti gravi (nelle vicende che hanno portato il Csm ad allontanarlo dalla Calabria, ndr) ricoprono ancora ruoli importanti nell’ordinamento giudiziario calabresi». «Io non credo – ha spiegato – più alla bonifica dall’interno della magistratura. Credo che la rivoluzione in Calabria verrà da persone come voi. State vicino ai magistrati che non piegano la testa. Ma non credo che la situazione sia rosea».

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