CORIGLIANO ROSSANO Non si attenua la curva del contagio a Corigliano Rossano e nella Sibaritide. «Nei primi quattro giorni dell’anno la situazione dei contagi non si è fermata – spiega Martino Rizzo, responsabile del Dipartimento Igiene e sanità pubblica dell’Asp per l’area dell’ex Asl. N3 –. Sono 73 nuovi casi a Corigliano-Rossano, 13 a Cassano, 2 a Caloveto, 3 a Crosia, 1 a San Cosmo».
Numeri molto alti, puntualizza il capo della task force sanitaria nella Sibaritide, seppure «in questi giorni l’attività sia stata ridotta». Da ieri è tornata a «pieno regine», ma le previsioni «non sono rosee e questo si percepisce dal numero di nuovi casi positivi al tampone rapido, che sembrano aumentare».
«Come prima della fine dell’anno abbiamo pagato con l’aumento dei casi le festività natalizie – spiega ancora Rizzo – tra qualche giorno pagheremo il cenone di capodanno. Perché al cenone non abbiamo saputo rinunciare, pensando che in famiglia non c’è pericolo». Anche nei luoghi di lavoro «le cose non vanno bene, è più difficile mantenere il distanziamento e le difese vengono attenuate dalla frequentazione continua».
In un quadro come questo, però, ci sono anche le buone notizie che derivano dai guariti che quasi «compensano i nuovi casi». A Corigliano-Rossano il numero di casi attivi complessivamente è sceso sotto i 350 «e nei prossimi giorni – afferma ancora Martino Rizzo – il numero dovrebbe diminuire ancora. Ma anche nell’Alto e nel Basso Ionio (Cariati e dintorni) la situazione è molto migliorata, con guarigioni che hanno compensato i nuovi casi, e in molti Comuni si è giunti a quota zero».
Il dirigente medico esprime, infine, un’ultima preoccupante considerazione, sintomo evidente che qualche segnale è già stato raccolto, per poi rivelare che la campagna vaccinazioni inizierà nei prossimi giorni. «Mi auguro che il cenone non ci vada storto, e spero anche nel vaccino che arriverà nei prossimi giorni per essere somministrato alle categorie previste, ad iniziare dai medici ospedalieri. La sede scelta per la somministrazione è l’ospedale “Giannettasio” di Corigliano Rossano – conclude Martino Rizzo – almeno inizialmente, per poi valutare la possibilità di aprire altri punti di erogazione, in relazione alla fase di distribuzione alla popolazione». (lu.la.)
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